Full text: La scultura del Trecento e le sue origini (4)

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dito‘ di cogliere la vera simiglianza di alcuni-elementi tecnici. 
Che la statua in bronzo sia medioevale può vedersi, oltre che da 
dall’insieme, anche da particolari che non si riscontrano cu: 
uguali in opere dei bassi tempi, ad esempio, le due chiavi ch 
crocesegnate, date a San Pietro portinaio del Paradiso, se- ed 
condo la fantasia popolare. Quel segno della potestà di legare il 
e sciogliere, di chiudere e di aprire, che Gesù dette alla Chiesa Q1 
personificata dal principe degli apostoli, si vede comune- pi: 
mente tardi nella rappresentazione di quest’ultimo. In una sta- Ci1 
tuetta in bronzo dei bassi tempi, esistente nel museo di Ber- è 
lino, egli tiene la croce monogrammatica;* in altri antichi ric 
simulacri, il rotulo della legge. Si possono tuttavia citare st: 
musaici e codici dei secoli V e VI, nei quali San Pietro si 
presenta con le chiavi, ma non mai della forma di quelle della sfc 
statua in bronzo, così dentate, con la croce nel mezzo, coi ne 
tondi manichi a grossi fili di ferro per i quali passa una lista pa 
di cuoio; così complicate e medioevali insomma. la 
Le antiche chiavi erano formate da gruppi di cilindretti, pa 
parallelepipedi o prismi triangolari innalzantisi su un piano, 
e da anelli nell’impugnatura; non avevano la forma piatta, ch 
traforata, che è propria del medioevo. 3 Bc 
- di 
Nel I volume di questa Storia ci siamo schierati con gli oppositori del Didron ni: 
(cfr. nota all’articolo di H. GRIMOUARD DE ST-LAURENT, Apercu iconographique sur ; 
Saint Pierre et Saini Paul, negli Annales archéologiques, t. 23, pag. 29) e del 1nN 
Wickhoff (op. cit.), sostenitori dell’appartenenza della statua al sec. xII1. I nuovi fu 
elementi dell’arte arnolfiana, che abbiamo avuto la fortuna di scoprire, hanno 
contribuito a farci mutare d’avviso, o meglio a farci tornare all’opinione, che, me 
letto lo studio del Wickhoff, facemmo esprimere nell’Archivio storico dell’ Arte (1890), o 
e cioè che il San Pietro in bronzo sia opera di Arnolfo. 
° Bone, Die italienische Plastik, Berlin, Spemann, 1891. str 
3 Il LancIanI (Pagan and christian Rome, pag. 142) notò che i Romani non In 
adoperarono chiavi di tale forma. Il GrISAR (op. cit.. pag. 641) obbietta che il Museo del 
Cristiano ne conserva di simili trovate nelle catacombe, ed accenna anche a quella del 
disegnata nel Baumeister, che, secondo lui, « offre un perfetto confronto » con ad 
quella di San Pietro, mentre nè quelle delle catacombe (e il Museo Cristiano Vati- lob 
cano ne conserva una sola), nè le altre provenienti dagli scavi di Pompei nel Museo pos 
di Napoli (una delle quali è appunto riprodotta dal BAUMEISTER ne’ Denkmdler der 
kRlassischen Alterthums, t. III, pag. 1807, fig. 1895), hanno il preteso riscontro. 
Le chiavi del San Pietro confrontate con le molte della collezione del conte Cesare 
Pace, presso il Museo Industriale di San Giuseppe a Capo le Case in Roma, si dimo= ’
	        
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