Full text: La scultura del Trecento e le sue origini (4)

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ignoto lando dei frammenti di Arnolfo, li indicò, senza sospettarne 
lodici. l’autore, in un « nicchio quadro, dove sono li tre Magi di 
'cenna marmo vecchio, ch’adorano Nostro Signore Giesù Christo 
turale, nel Presepio », si è rimasti indifferenti, e sino ai nostri 
rnolfo, giorni, innanzi all’opera del sommo scultore. Per l’architetto 
io IT, illustre del Cinquecento i tre Magi erano semplicemente 
11216 «di marmo vecchio »; per lo storico odierno di Roma dei 
bassi tempi, « un mediocre lavoro del XIV secolo o del XIII ». 
ri, in- All’entrata della Confessione, nella cappella di Sisto V a 
ìr que- Santa Maria Maggiore, stendesi un arco scemo; guasto nel 
lr 216, mezzo da un serafino alato e da una lastra di marmo bianco 
2, CON- venato; ma ai lati, ne’ pennacchi, stanno due Pro/eti, sul 
erenti, fondo a tessere d’oro, recanti cartelli, con le scritte ora ri- 
liarare fatte. I due Pro/eli (fig. 78,79), senza alcun dubbio, sono opera 
one da di Arnolfo: quello a sinistra, Davide, porta un diadema gem- 
ndotta mato sul capo, lunghi e sciolti capelli che ricadono ondeg- 
hitetto gianti sugli omeri, un pallio che si stringe a fascia sopra 
tio, vi ai fianchi, una tunica con le maniche rimboccate: egli sta 
ginocchioni, come Abele nel ciborio di San Paolo fuori le 
Padre mura, e mostra il piede destro, che si punta e s’arranca 
scrive, sull’arcata, studiato dal vero con grande giustezza di ogni 
ntefici particolare della forma. Il cartello tenuto da re Davide reca 
iterato. quest'’iscrizione: INTROITE IN ATRIA SALVTIS ADORATE DO- 
‘iano I, MINVM IN AVLA SANCTA EIVS. A riscontro del giovane 
indica Profeta, sta il vecchio /saza, dalla lunga barba, curvo, ca- 
nbrano dente bocconi sull’arcata, con gli occhi fissi allo svolto rotulo, 
esepio, in cui si legge: ET PANNIS INVOLVTVM RECLINAVRIT EVM IN 
XIV O PRAESEPIO. Entrambi i Profeti sì dimostrano chiaramente 
come opera di Arnolfo, nei tipi, nelle pieghe che segnano con 
evo, di rapidi tratti la forma, scavandola sotto i panni, tracciandola 
chi dei con forza intorno al giro delle anche, delle coscie e dei pol- 
giusta pacci. Vi sono le pieghe qua e là a linee spezzate sui corpi; 
grande a piani geometrici, triangolari e lunghe se distaccate dai 
adi del corpi stessi. Gli orecchi, come in altre figure di Arnolfo, 
to, par- son piatti, con la parte interna bucata.
	        
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