Full text: La scultura del Trecento e le sue origini (4)

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derose forme romaniche. Su ogni coppia d’archi s’innalzano 
come dei timpani, aventi nel mezzo figure di Profeti che si 
disegnano dentro a un’edicola trilobata, e, sull’apice, statuette 
di santi. Quelle figure ne’ vani interni e sulle punte di quelle 
ante triangolari, furono iniziate da Nicola d’Apulia e conti- 
nuate dai suoi collaboratori, principalmente dal figlio Gio- 
vanni. Molte di quelle statue, guaste dal gelo, con la super- 
ficie corrosa, divenute il substrato delle antiche, furono rifatte, 
ma ancora dimostrano nei loro vivissimi atteggiamenti, nelle 
mosse energiche con le quali si protraggono fuori da quelle 
finestre dei timpani, nelle teste scarmigliate, nella larga e 
rapida sbozzatura, l’arte dei cooperatori di Nicola d’Apulia 
e specialmente di Giovanni. Quegli eseguì con tutta proba- 
bilità la Vergine col Bambino nella cuspide che sta sull’asse 
della porta d’entrata del Battistero; questi i quattro Hvange- 
listi nelle cuspidi laterali, e molte altre mezze figure di Pro- 
feti, che si vedono nel Museo civico pisano quasi distrutte, 
insieme con parecchie statuette logorate al sommo delle cu- 
spidi. Una di queste, che sta ancora al posto primitivo, 
corrisponde per disegno a uno degli angioli di Giovanni 
Pisano sull’altare della cappella dell’Arena in Padova. Si può 
quindi conchiudere che la decorazione del primo giro d’archi 
del Battistero, specie di loggia circondante la base della cu- 
pola, fu opera di Nicola e de’ suoi. 
Giovanni Pisano dovette attendere in diversi tempi a 
quell’immane lavoro, anche dopo aver seguito il padre a 
Siena, a Pistoia e a Perugia, forse pure nel periodo che corre 
tra la fine del 1268, data del compimento del pergamo se- 
nese, e la seconda metà del 1273, in cui Nicola lavorò a 
Pistoia per l’altare di San Jacopo. A quest'ultimo tempo, 
come opera giovanile di Giovanni si classifica giustamente 
la pila marmorea dell’acqua santa nella chiesa pistoiese di 
alla costruzione del periodo antecedente. I due primi ordini dunque. tanto quello 
terreno con gli archi ciechi, quanto quello superiore, dovettero appartenere alla 
costruzione anteriore al rifacimento della cupola nel 1278.
	        
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