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riceveva il saldo d’un suo credito,’ nel 12908 esaminava la
pendenza della celebre Torre campanaria.?
In ogni modo conviene ammettere che Giovanni Pisano
lavorò dal 1284 al 1295 più di continuo alla costruzione e
alla decorazione della facciata del Duomo senese. Già il Va-
sari affermò che al maestro pisano «fu fatto fare il modello
della facciata del Duomo », la quale con esso « fu fatta ricca
e magnifica molto ».
Ma il Lisini ed altri obbiettarono che « se pur Giovanni
dette, com’è presumibile, il disegno d’una facciata, non fu
certo da lui costruita quella attuale >» Ad ogni modo, sulla
facciata stessa e nei resti delle sue sculture, giacenti nel
Museo dell’opera del Duomo di Siena, si possono trovare
tracce dell’opera di Giovanni ben maggiori di quelle rico-
nosciute sin qui. Finora l’impronta caratteristica del mae-
stro si è veduta in due statue di .S%bzZle, più comunemente
in una meno notevole, non in quella che svolge un rotulo
con la scritta PVER CELVM ET TERRAM FIRMABIT, ed anche
nell’architrave della porta principale.*? Ora se si ammette che
l’una o l’altra delle due Sibille siano opera di Giovanni Pi-
sano, converrà ammettere del pari che gli appartengano le
altre statue, corrispondenti a quelle S/bi/le nelle proporzioni
e nel resto.
Alcune guaste e rifatte si trovano tuttora al loro posto
nella facciata, altre furono trasportate nel Museo dell’opera.
Nel fianco destro, si leogono ancora i nomi di SIMEON,
MOISES, ARISTOTELES; e il nome di MorsEs dov’è la Szbilla
nota comunemente come di Giovanni Pisano.
" SALVATORE BARsSOTTI, Documenti inediti su Giovanni Pisano (Miscellanea
Cit. I, 2, Pisa, 1905).
2 Pro PEccHIar, Giovanni Pisano e la Torre pendente (1bid., I, 2, Pisa, 1905).
3 ALESSANNRO LISINI, Il Duomo nuovo di Siena e i pareri di Lorenzo Maitani
(Album poliglotto raccolto da Luigi Fumi per il IV centenario del Duomo di Orvieto,
Siena-Roma, Mpcccxcr, pag. 74).
+ Il SaverLANnDT discorre soltanto della Sibilla del fianco sinistro; il Supino
della Sibilla del fianco destro e dell’architrave.