Full text: La scultura del Trecento e le sue origini (4)

Zvili- 
La scena dov’è figurato il Presepe è ben differente dal 
prototipo di Nicola nel Battistero di Pisa. Invece delle impe- 
riose figure solenni, vedonsi umili nature, che si nascondono, 
si restringono, si ravvolgono paurose. L’angiolo che dice ave 
a Maria non s’avanza come un araldo delle legioni romane, 
ma come un fanciullo che gode d’annunciarle il gaudio ma- 
terno e protende la testa sorridente; la Vergine non è”più 
Fig. 134 — Pistoia, Sant’Andrea. Pulpito. Giovanni Pisano 
(Fotografia Alinari) 
Giunone con la stefane sulla fronte, bensì l’ancella, la popo- 
lana coperta da un cappuccio; Giuseppe non ha più il tipo 
erculeo, la forza atletica. Eppure una forza nuova agita i 
personaggi della commedia sacra, i quali, perdendo saldezza, 
acquistano mobilità, non formano più un insieme ordinato e 
grande, ma trovan vita maggiore nel frastaglio della composi- 
zione. Così dicasi dell’altra scena dell’Adorazione e del Sogno 
de’ Magi e di Giuseppe, dove l’angiolo appare ai Re animan- 
doli, agitandoli nel sonno. La Stracve degl’iunnocenti è una 
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