Full text: La scultura del Trecento e le sue origini (4)

lon- ine 
, in- Nel pulpito a destra, nelle due facce più lunghe si vedono, 
ome nell??una San Pietro, Gabriele e l??Annunciata, nell??altra 
San Barbato e San Paolo. Anche qui lo studio dell??antico è 
mirabile nelle cornici, nelle rose a mezzo degli scomparti- 
menti; ma, più che nel resto, il maestro, anche educato agli 
esempî d??Arnolfo, giunse a vera grandezza nel rappresentare 
l?? Annunciazione: Gabriele Arcangelo porge nobilmente il 
saluto a Maria, la quale guarda innanzi a sè, ascoltando le 
arcane parole. 
i Nella generazione susseguente a Giovanni Pisano, si pre- 
puo senta primo Tino, figlio di Camaino di Crescenzino o Cre- 
elio scenzio di Diotisalvi, scultore senese, che stette ai servigi del- 
l??opera del Duomo di Siena dal 1300 al 1338.! 
Egli dovette seguire Giovanni Pisano ben presto, da 
quando partì dalla sua citt? natale, insieme con altri senesi 
magistri lapidum, de??quali appena si conosce il nome: Ciolo 
del fu Neri, Cecco di Lupo, Nuto, Tano, Jacopo da Certaldo, 
Marco, Tofano, Stefano di Simone.?? « Lavorarono », come 
scrive il Supino, « ora nel Camposanto, ora nel Duomo, ora 
nella taglia, il laboratorio che l??opera teneva nella piazza, ora 
ai monti di Vecchiano, di San Giuliano, di Asciano a estrarre 
pietre e marmi », insieme con altri marmorari fiorentini di 
pon nome Ghele, Bruno, Mino, Partino, Puccio, Chiaro, Benino, 
pe Parduccio, ecc. I meglio retribuiti, dopo Giovanni Pisano che 
ome percepiva otto seldi e tre denari al giorno, nel 1299, erano 
e Bernardo di Giovanni, Gilio, Giliolo, Puccio e Porchetto 
rum Testa (padre e figlio), Beltrayme lombardo, Franceschino, 
che 
li pantur in silice ? Nell?? Amalthea onomastica Josephi Laurentii, sotto la parola celtis 
trovasi: Celtis, celte, instrumentum scalptorium ; celtis, is, instrumentum ferreum 
3) aptum ad scalpendum. Cfr. anche il DU CAnNGE. Lo SCcHULZ, dopo aver citato quest??A., 
hia- suppose però che Celte fosse nome tedesco e che l??artista potesse essere Nicolaus 
del, Celte di Monteforte. 
Lul 1 MILANESI, Documenti cit., vol. I, pag. 133. 
2 MILANESI, Documenti cit., vol. I, pag. 174; SUPINO, Arte pisana, pag. 183.
	        
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