Full text: La scultura del Trecento e le sue origini (4)

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Dalla stanza della casa, dove trae gli ultimi respiri il padre 
di Caterina, si passa in un’altra, e, sopra uno stilobate, vi 
siede un eremita che mostra a Caterina un’anconetta con la 
imagine della Vergine.’ Qui la mano dell’artista è quella del 
primo bassorilievo, qui abbiamo le stesse forme piatte, i corpi 
ben nutriti avvolti strettamente dalle vesti di grosso tessuto. 
Fig. 205 — Napoli, Santa Chiara. 
Bassorilievo della serie rappresentante i fatti della vita di Santa Caterina, 
opera di Tino di Camaino e de’ suoi seguaci - (Fotografia Alinari). 
Caterina ha la testa un po’ meno allungata, ma conserva gli 
stessi caratteri; nella maestosa testa dell’eremita, ogni traccia 
d’arcaismo è scomparsa. 
Fa sèguito a questa la scena del mistico Sposalizio (fig. 206), 
ove l’arte italiana sfrondò la leggenda della inverosimiglianza: 
! L’anconetta ha simiglianza con una di Tino nella raccolta del barone Mi- 
chele Lazzaroni a Parigi, proveniente da Napoli, che rappresenta la Madonna 
col Bambino sotto un arco trilobato (fig. 207).
	        
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