287 —
Dalla stanza della casa, dove trae gli ultimi respiri il padre
di Caterina, si passa in un’altra, e, sopra uno stilobate, vi
siede un eremita che mostra a Caterina un’anconetta con la
imagine della Vergine.’ Qui la mano dell’artista è quella del
primo bassorilievo, qui abbiamo le stesse forme piatte, i corpi
ben nutriti avvolti strettamente dalle vesti di grosso tessuto.
Fig. 205 — Napoli, Santa Chiara.
Bassorilievo della serie rappresentante i fatti della vita di Santa Caterina,
opera di Tino di Camaino e de’ suoi seguaci - (Fotografia Alinari).
Caterina ha la testa un po’ meno allungata, ma conserva gli
stessi caratteri; nella maestosa testa dell’eremita, ogni traccia
d’arcaismo è scomparsa.
Fa sèguito a questa la scena del mistico Sposalizio (fig. 206),
ove l’arte italiana sfrondò la leggenda della inverosimiglianza:
! L’anconetta ha simiglianza con una di Tino nella raccolta del barone Mi-
chele Lazzaroni a Parigi, proveniente da Napoli, che rappresenta la Madonna
col Bambino sotto un arco trilobato (fig. 207).