Full text: La scultura del Trecento e le sue origini (4)

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A roccia sparsa d’alberi, mentre sul culmine di essa due angeli 
| ne portano l’anima. Il manigoldo, troncato il capo della fan- 
ciulla, sta per ringuainare la spada, intanto che, preceduta 
da un alfiere, una coorte con picche, lance, spade e scudi, 
oltrepassa una porta. L’alfiere indietreggia per ribrezzo. E 
questa è l’opera del maestro migliore, che ha avuto tuttavia 
la collaborazione del compagno in qualche tratto, in alcuni 
drappeggi sottili, incisi 0 debolmente rilevati. Il maestro 
> n Nine ” 
Fig. 214 — Napoli, Santa Chiara. 
Bassorilievo della serie rappresentante i fatti della vita di Santa Caterina, 
opera di Tino di Camaino e de’ suoi seguaci - (Fotografia Alinari). 
maggiore, che noi riconosciamo per Tino di Camaino, nella 
espressioni dolci e gioconde, nella maestria del modellato, 
nella giustezza delle proporzioni, nella osservanza delle leggi 
del bassorilievo, si distingue da' suoi aiuti, men forti, men 
calcolatori del degradare dei piani; ma l’opera degli aiuti qua 
e là si mischia a quella del primo che li ispira e li dirige. 
Non si tratta quindi di un lavoro diviso tra due artisti, 
com’è stato detto, bensì condotto da Tino di Camaino, che 
lasciò scolpire i propri seguaci, secondo le sue norme, i suoi 
disegni e i suoi consigli.
	        
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