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ll Bertaux * pensò che vi avessero avuto parte i due fra-
telli Pacio e Giovanni da Firenze, autori del monumento
in Santa Chiara di Napoli l’anno 1343, e mostrò di bene
apprezzarli, notando che «la Santa Caterina dei bassorilievi
di Santa Chiara è sorella dell’ Erodiade che si vede sulla porta
del Battistero di Firenze»; e che <i dottori e i soldati romani
Fig. 215 — Napoli, Santa Chiara.
Bassorilievo della serie rappresentante i fatti della vita di Santa Caterina,
opera di Tino di Camaino e de’ suoi seguaci - (Fotografia Alinari).
in quella scolpiti sono della famiglia de’ Farisei e delle guardie
di Pilato modellate dal maestro pisano ». Ma il Bertaux, pur
notando «la perfetta somiglianza delle figure, sia di donne
che di uomini, con le figure del mausoleo di Roberto », ebbe
qualche incertezza a mettere la serie de’ bassorilievi sotto il
nome di Giovanni e Pacio di Firenze, mentre poi il Fraschetti ?
li assegnò addirittura ai due fratelli fiorentini. Ma nè il Ber-
! EMILE BERTAUX, I maestri Giovanni e Pacio di Firenze, e le loro opere in
Napoli (Napoli nobilissima, anno IV. fasc. IX e X).
2 STANISLAO FRASCHETTI, Dei bassorilievi rappresentanti la leggenda di Santa Ca-
terina in Santa Chiara di Napoli (L’Arte, 1898, fasc. VI-IX, pas. 145 e seg.}.