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dente del suo palazzo. Due angioli stirano il velario e mo-
strano il Re savio assistito pietosamente dalle Art liberali.
Sul fondo della stanza, sparsa di gigli d’oro, la Gramma-
ca solleva il libro caro al monarca, la Dialettica addita
un rotulo; non serpenti, nè forbici, chè i contrasti de’ filo-
sofi sono cessati: le basta il rotulo in cui si raccolse la
verità delle discussioni. Segue la Retorica in atto languido,
pure enumerando sulle dita i suoi argomenti; non ha nè
spada, nè scudo, nè globo; par quasi che stia lì a dimostrare
la vanità delle cose umane, mentre la Geometria leva in alto
la squadra, e porta la destra al petto, lamentando la scom-
parsa del principe magnifico che eresse palazzi e templi
superbi. L’Astro7nomia poi, stretto un libro e un globo, s’affisa
in alto, supplice, cercando nel cielo la pace. Coronata come
una regina, la Musica leva un canto di preghiera. L’Aritmetica
reca un fascio di verghe, ma non fa conti tuttavia, e solo
dolcemente implora i gaudî celesti al defunto. Questo adat-
tamento delle figure delle Ar# al luogo funebre, questo
trasformarsi della loro definita natura, è segno della libertà
conquistata dall’arte nostra del Trecento. Eran cadute le pre-
scrizioni iconografiche; e la materia dell’arte elaborata dallo
scultore a seconda de’ suoi propri sentimenti, s’avvivò della
luce della sua anima, riflesse le idealità popolari. I fili delle
vecchie trame vibrarono quasi corde di arpa; e ogni rigi-
dezza sparve, il freddo simbolo venne meno; la esteriorità
de’ segni cadde come vuota maschera. Anche nella rap-
presentazione della famiglia di re Roberto, lo scultore non
dimenticò il luogo dove è assisa, e fece alzar dolcemente
le pupille alle donne regali, che portano lo scettro senza
alterigia e- sembrano la corona delle virtù familiari del mo-
narca. Gli angioli che abbassano le ali e stirano il velario,
ai lati della camera mortuaria, non tocchi dal dolore della
terra, vaghissimi, coi capelli ondeggianti, son 1là imagine di
purezza e di grazia, di luce e di gloria presso il dolore e
la morte.
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