Full text: La scultura del Trecento e le sue origini (4)

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e alle nemiche città: Orvieto, stretta a Perugia da molti rap- 
porti di vita, come Perugia è illuminata dall’arte che s’ir- 
radia da Siena. 
Sino al 1321 i lavori della facciata non erano molto pro- 
grediti, e solo in quell’anno si commisero marmi per essa a 
Montepisi nel contado d’Orvieto, e se ne trasportarono car- 
rettate da Roma e dalle sue vicinanze. Si continuò a racco- 
glierne negli anni seguenti sino al 1330, in cui venne meno 
l’ordinatore della decorazione, Lorenzo Maitani. Gli succes- 
sero come capimaestri i suoi più validi aiuti, Nicola e Meo 
di Nuto e il figlio Vitale. Quando poi Andrea Pisano fu 
chiamato a capomaestro dell’opera, nell’anno 1347, la deco- 
razione della parte inferiore della facciata era già eseguita, 
poichè si fecero venire marmi solo per la rosa; e nel 1359, 
sopravvenuto Andrea Orcagna, non si trattò più che del- 
l'esecuzione dei musaici. La decorazione delle tavole a bas- 
sorilievi, da un fianco all’altro delle porte, con cornici di 
nodi e intrecci geometrici di musaico che le stacca dagli 
strombi delle porte medesime, dovett’essere eseguita dal 1321 
al 1330. Nel 1321 si ha ricordo di spese per fissare con 
ferri le figure (pro figuris). Così leggesi nell’archivio del- 
l’opera del Duomo di Orvieto: « solvit Nasimbene fabro pro 
slanatura III]? ganganorum pro mittendo (in pariete) an- 
teriori pro figuris»; e, sotto la data del 5 di maggio: « Li 
pro factura III] ganganorum pro mictendis in pariete an- 
teriori ». Anche sotto l’altra del 22 di maggio: « solvit... pro 
operando in grappis et pernis immissis in lapidibus parietis 
anterioris ». Al 1321 si può dunque assegnare la data dei 
primi bassorilievi dei quattro pilastri della facciata. Non si 
comprende quasi come i documenti non rendessero almeno 
esitanti coloro che cercarono ne’ bassorilievi lo stile de’ se- 
guaci e degli imitatori di Nicola d’Apulia, di Giovanni Pi- 
sano, di Guglielmo Agnelli e d’Arnolfo. Nel proporre questi 
nomi si dimenticò che il Maitani, arrivato nel 1310 a Orvieto, 
eletto dai consoli delle Arti « universalis caputmagister ad
	        
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