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della terza e della quarta zona sono tutte dell’altro maestro
dai nudi trasparenti sotto le vesti. Però le quattro scene
della Annunciazione, della Visitazione, della Natività e del-
l'Adorazione de’ Magi, sono più fitte delle altre o più ricche
di figure, tutte dalle teste più tonde quali non si vedono se
non in due altre scene del secondo pilastro, là dove nella
terza zona si rappresenta Davide unto Re, e nella quarta la
Visione d'un Profeta. In queste composizioni si distingue
una terza mano d’artista, probabilmente fiorentino della scuola
d’Andrea Pisano.
Il quarto pilastro o l’ultima stela. dei bassorilievi, che
rappresenta il Giudizio Universale, appartiene tutta al primo
scultore. Tra i pampini della vite appare nell’alto !’ Eterno
Giudice, assistito dai Profeti e dagli Apostoli estasiati. Maria
e il Battista intercedono per l’Umanità, con le mani sup-
plici. Gli strumenti della passione di Cristo sono innalzati
a guisa di trofei; e gli angioli squillano ai quattro venti la
chiamata al tribunale dell’eternità. Le tombe si schiudono,
gli eletti sono condotti dagli angioli ne’ sentieri della bea-
titudine, i reprobi consegnati ai demoni che li incatenano e
li tormentano (fig. 262 e 263).
Determinato come di Lorenzo e Vitale Maitani e di Ni-
cola e Meo di Nuto il lavoro di quei bassorilievi, convien
pure ammettere di Lorenzo Maitani e de’ suoi seguaci la
Madonna in trono e gli angioli sulla porta maggiore della
cattedrale orvietana, un’altra Madonna col Bambino che è
nel Museo dell’opera in Orvieto (fig. 264), e infine il mo-
numento di Benedetto XI in San Domenico di Perugia
(fig. 265 a 268). Il Vasari scrisse che Giovanni Pisano « fece
nella chiesa vecchia di San Domenico de’ frati predica.
tori una sepoltura di marmo per quel pontefice; il* quale
ritratto di naturale e in abito pontificale pose intorno sopra