Full text: La scultura del Trecento e le sue origini (4)

pe 
a termine nel 1330, come si legge nell’iscrizione: HOC OPYVS 
FECERVNT MAGISTER AVGVSTINVS ET MAGISTER ANGELVS 
DE SENIS MCCCXXX. Come nei monumenti napoletani, il clero 
circonda l’arca e assiste la salma del defunto; qui in una forma 
che pare la parodia dell’opera di Tino. Nel davanti della cassa, 
che posa su mensoloni intagliati, si vede la salma del ve- 
Fig. 288 - Arezzo, Duomo. Particolare del monumento suddetto. 
Agostino e Agnolo di Ventura 
scovo. Tanta è l’altezza del cenotafio che Agostino e Agnolo 
pensarono di aprir la cassa o di squarciarne la fronte, e di 
lasciar veder dentro le spoglie distese del morto: trasforma- 
rono così la cassa in camera ardente, collocarono di qua e 
di 1à dell’apertura del feretro gli angioli che stirano le cor- 
tine, e d’appresso, sulle parti della fronte non squarciata del 
sarcofago, allinearono il clero assistente al funerale. Dal coper- 
chio della cassa all’arco che include il cenotafio, gli scultori, 
non sapendo più che cosa collocare, appararono il fondo con
	        
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