Full text: La scultura del Trecento e le sue origini (4)

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Questi tre bassorilievi erano certo nel prospetto della cassa, 
dove fu riposto il corpo di Sant’Atto ritrovato nel gennaio 
del 1337. Il Consiglio del popolo deliberò subito che fosse 
costruito un sepolcro per accogliere il santo vescovo. A pochi 
mesi di distanza dall’allogazione del cenotafio di Cino (11 feb- 
braio 1337) a un maestro senese, ci troviamo dinanzi al solito 
Cellino che anche in questo monumento deve aver avuto 
parte, se non altro come accollatario. ' Se ne’ monumenti di 
Cino e di Sant’Atto le figure richiamano le altre di Agostino 
Fig. 312 — Pistoia, Duomo. Ricordo marmoreo del vescovo Ricciardi 
(Fotografia Alinari). 
e di Agnolo, quelle del ricordo marmoreo nella cattedrale di 
Pistoia (fig. 312) alla memoria del vescovo Ricciardi (7 1343} 
più particolarmente somigliano alle sculture di Giovanni di 
Agostino. Sull’epitaffio v’è una lastra marmorea divisa in 
tre quadri:1a Madonna col Bambino e due angioli, nel mediano; 
il vescovo Baronto ginocchioni e patrocinato da San Zeno, 
in quello a sinistra; Bonifacio senatore romano e governatore 
di Cologna, pure ginocchioni e protetto da Santo Jacopo, 
nell’altro a destra. 
È facile del resto riconoscer le figure coniche dalle pic- 
cole teste di Agostino e socio, dai nasi a becco, coi busti 
1 Il 25 dicembre 1337, ser Arrigo di Accorambuomini o Accorribuomini e 
ser Vanni di messer Gualando dichiarano di aver ricevuto dagli operai di Santo Ja- 
copo: libras centum, pro taciendo fieri quoddam sepulcrum pro corpore Sancti Acti, 
secondo un deliberato del Consiglio (Arch. del Comune di Pistoia, Opera di Santo J a- 
copo, cod. 373, c. 40. Comunicazione gentile del dott. Peleo Bacci).
	        
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