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saria e bella al giudizio di alcuni. E, secondo Cesare Guasti,
i grandi affanni di Andrea derivarono dalla servitù che
egli ebbe come architetto col Duca d’Atene, cacciato da
Firenze nel luglio del 1343. Certo è che Andrea abbandonò
il lavoro. e, come scrisse il Pucci,
E guidol poi Francesco di Talento,
infinchè al tutto fu abbandonato,
per dar prima alla Chiesa compimento.
Giotto dunque, come risulta da queste notizie, principiò
il grande ciclo de’ bassorilievi del Campanile di Firenze,
che svolgono questo concetto: Dai primi uomini s’ inizia
l’epopea umana, da Adamo ed Eva, costretti al lavoro, spinti
dal bisogno. I primi figli di Adamo gettano i fondamenti
delle arti dette dalla scolastica medioevale « Artes mecha-
nicae ».5 Ma soddisfatti i duri bisogni della vita, l’uomo ricercò
le soddisfazioni dello spirito nelle arti liberali e nelle figu-
rative. Ogni cosa creata si move sotto l’influsso de’ Pianeti,
e ogni uomo deve invocare le Virtù per esser degno dei
doni divini e de’ Sacramenti, e giungere alla visione di Dio,
che dalla vetta della torre di Santa Reparata doveva appa-
rire benedicente sui cori degli angeli, o de’ Patriarchi, o de’
Profeti, degli Apostoli e de’ Santi. Nel Palazzo Ducale a
Venezia, nel Salone di Padova, in tutti i grandi edificî fon-
dati nel Trecento si replicarono quei cicli delle Arti, delle
Virtù, delle Scienze, dei doni della grazia divina; ampio
coro dell’Umanità inneggiante al Cielo. Nei mausolei de’ Papi
e de’ grandi della terra si disposero i cori delle Virtù e delle
Arti a celebrare la gloria dei defunti, a piangerli, a patro-
cinarli presso l’Eterno Giudice. Sulle facciate delle cattedrali,
negli arconi delle porte, le Virtù, le Scienze, le Arti, intro-
dussero i fedeli nella casa di Dio. Alle romaniche rappre-
I Cfr., a proposito dell’argomento de’ bassorilievi, l’eccellente studio di JuLIUS
VON SCHLOSSER, Giusto’s Fresken in Padua (Jahrbuch der Kunsthistorischen Samm-
lungen des allerkòsten Kaiserhauses, Wien, 1896).