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one non conserva la le prove date con le loro opera subtilia nel duomo, sagaces
unità, poichè, mentre et subliles magistri in intalliis.
divino e gli offrono Mentre lavorava a Siena Nicola non lasciò di accudire ai
avallo, preceduti da lavori del duomo e del battistero di Pisa, per i quali, nell’atto
»mpagnati da cava- per il pergamo con fra’ Melano, operaio della cattedrale se-
o da un araldo del
Re, guardati da un
o il trono del fan-
due momenti diversi
con un’abbondanza
1 fondo coperto dalla
Nella base del pul-
rrammatica in atto di
vecchia e scarna, che
a della Purificazione;
nel suo grembo. Tra
ivio è la Filosofia con
come un console dei
ica che fa i conti sulle
la Musica con l’arpa,
trolabio. Quantunque
rza propria di Nicola
ito da farci pensare
0i cooperatori: nella
elle pieghe, c’è una
leroso maestro. Forse
7 fiorentini che lavo- Fig. 6 — Perugia, Fonte di Piazza. Opera di Nicola d’Apulia e di Giovanni Pisano.
(Fotografia Alinarî})
di Nicola d’ Apulia, |
fano, Ai due maestri, nese, stipulato nello stesso battistero di Pisa, si era riservato
Brentino, fu concessa il diritto di assentarsi a fine di dar consiglio sul loro prose-
podestà e di quattro puimento. A Siena, Nicola stette certamente nel 1266, e dal
mune di Siena, man: luglio del 1267 alla fine di maggio dell’anno successivo,
liberazione, magistri i LV, MILANESI, op. cit., 1. 153 e seg. Non risulta, però, dai pagamenti a
è Nicola d’Apulia per l’opera del pergamo, il nome di Goro, che più volte è stato
essendo quelli, per indicato tra i discepoli di quello scultore, forse perchè nella citata deliberazione
comunale è messo insieme a Donato e a Lapo.