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2 PR e RAMVS ! NICOLAUS AD. OMNIA” GRATUS 19 rey
ssi it Nicola gradito in tutto c
13 EST FLOS SCULPTORUM GRATISSIMUS ISQUE PROBORUM 20 [
È il fiore degli scultori, ed egli [è] il più grato tra i valenti N
14 EST GENITOR PRIMUS: GENITUS CARISSIMUS IMUS 21 xa F(
il primo è genitore, il secondo figlio carissimo Le
I5 CUI SI NON DAMPNES NOMEN DIC ESSE JOHANNES * 22 SF
il quale, se non contradici, di’ aver avuto nome di Giovanni pii
16 ITU 5 PISANI. 6 SINT MULTO TEMPORE SANI 23 11
, . . . Pisani. Che godano a lungo salute! Ne
17 Y& INGENIO CLARUM7 DUCTORE|M]® SCIMUS AQUARUM 24 RI
Conosciamo l’idraulico chiaro per ingegno E
13 QUI BONENSIGNA VULGATUR® MENTE BENIGNA "°
che è chiamato da tutti Boninsegna dalla mente benigna Si p
' Vermiglioli nella 2 ed.: ... BATH; nella 22: JOAN. BATH... E notò nella Giovann
prima edizione che il principio della voce BATH manca, tolto in un restauro, e =
forse era « Johan. Bath. »; che di restauro ai lavori della fonte danneggiata dal gelo ! Vern
si parla nell’Annale del Comune di Perugia, anno 1432. Nella seconda edizione OPVS EX.
soggiunse che VINCENZIO TRANQUILLI, nel suo Trattato delle pestilenze, scrisse che stringe a E
« il terremoto nel 1438 buttò a terra la metà di una contrada di Perugia, cioè a completa
della piazza e guastò il meraviglioso edificio della fontana ». Invece di JOAN. exegit ».
BATH., l’archeologo Lopez propose la lezione ARTE PROBATVS (v. Guida di 2 Verm
Perugia del Rossi-ScorTti). Tale lezione, proposta pure dal Rossi nella copia del Polaczek: «
Minottini, si trova nell’edizione dell’iscrizione del Supino. Polaczek: «... batus ». solo che si
Forse il Lopez ebbe presente l’iscrizione del pergamo di Guido da Como in Pi- 3 Verm
stoia od altra dedicata a Jacopo Torriti. Ma arte probatur è inaccettabile per mette tutta
ragione prosodica, oltre che pare si debba leggere... RATVS, non... BATVS. sian giusti.
2 Vermiglioli, 12 ed.: AD OFICIA; 2° ed.: AD OFFICIA: Supino: AD OF- peregit ».
FITIA; Polaczek: « ad omnia (?) ». 4 Verm
3 Vermiglioli, 1° ed.: IS QVI; 2° ed.: HIS QVI; Polaczek; « isque ». alla manier
4 Vermiglioli, 12 ed.: JOHANNES; 2° ed., JOANNES; Polaczek: « Johannes». tera ». Verr
5 Polaczek: «natu ». Ne deduce che Giovanni e Niccola sieno nati a Pisa, senza 5 Verm
tenere in conto che l’epigrafista perugino, conscio che i due artisti si dicevan di matus per
Pisa, poteva crederli nati in questa città. Non si può distruggere, per il verso d’un TVS; Polac
epigrafista perugino, quanto si legge nel contratto di fra’ Melano stipulato con Anche que:
Nicolaus quondam Petri de apulia, proprio a Pisa e nel battistero pisano. L’esame che l’opera
del testo originale stringe a leggere non natu, ma itu, che non potrebbe essere 6 Verm
ritenuto come terminazione di una parola di cui scomparve la parte radicale, del Marmo
perchè la misura del verso richiedeva assolutamente un bisillabo. La : di itu è annis, pote
lunga; e la prosodìa è salva. Per la questione della origine di Nicola, la parola faceva supp
ITV in ogni modo è negativa delle conchiusioni che si trassero dal NATV. GINTA BI,
6 Il punto si trova nella prima edizione del Vermiglioli, non nella seconda. 7 Verm
Eppure nel facsimile si nota, dopo PISANI, il punto triangolare. 4 s Verm
7 Vermiglioli, 12 e 22 ed.: CLARARVM: Supino: « elarum >; Polaczek: « clarum >. (iscrizione
8 Polaczek: « ductorem ». Ciò è più conforme alla sintassi. ; Il Ve
9 Vermiglioli, 12 e 22 ed.: VVLGANT: Supino: VVLGATVR; Polaczek: tisce MAGO
« vulgatur ». alquanto in
10 Vermiglioli, osservando sul primo N di benigna un tratteggino, stampò : magna e li
BENNIGNA, nella 1° ed. far, cadere