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i Pisani oppugnarono il castello di Figline. Viveva ancora
sullo scorcio del 1371.
Più particolarmente Nino Pisano influì sugli intagliatori
in legno, formando egli stesso i modelli con l’Annunciata
del Museo civico di Pisa (fig. 411) e con l’altra del Louvre
(fig. 412): la prima, quantunque assai guasta, è ancor piena
di grazia, veste tunica semplicissima, policroma un tempo,
con le lunghe pieghe coniche a lui abituali, ed ha tracce di
doratura nella chioma;* la seconda è così vestita di bontà,
così pura da non trovar più riscontro nell’arte. Con questi
due esemplari gl’intagliatori pisani, seguaci di Nino, proce-
dettero ad accarezzare con lo scalpello e la raspa le loro Az-
nunciazioni, più ampli in quella del Museo civico di Pisa
(fig. 413 e 414), più artificiosi nell’altra del Museo di Lione
(fig. 415 e 416), e nell’Angelo dell’ Hétel di Cluny (fig. 417),
proveniente dalla collezione Timbal.
Ancora un influsso di Nino Pisano può vedersi nelle sta-
tuette dell’ Annunciazione, sulla Misericordia di Sarzana
(fig. 418-419); in un’altra Madonna col Bambino nel Duomo
di Cagliari; in una seconda collocata tra due Santi nella
loggia del Bigallo (fig. 420 a 422); ma alla fin fine in esse
è più lecito di vedere uno strascico delle forme che ebbero
con Nino il coronamento e di altre che si ramificarono dal
gran tronco di Giovanni di Nicola d’Apulia. Le forme rigide
oblunghe delle figure del tabernacolo del Camposanto (fig. 423),
d’un maestro pisano vissuto dopo la prima metà del secolo XIV,
si rivedono altrettanto oblunghe, ma più naturalistiche e salde
‘ Cfr. queste notizie nel TANFANI (op. cit., pag. 25-26) e nel SurINo (op. cit.,
pag. 286 e seg.)-.
2 D’AcHIARDI, Alcune opere di scultura in legno dei secoli XIV e XV (L’ Arte,
1904, fasc. IX-X).