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nolfo, il quale, com’è noto, il 27 agosto 1277 dichiarava a comp
fra’ Bevignate in Perugia che avrebbe assunto il lavoro di le tre
compimento della fonte, avutane licenza da re Carlo o da l’oper
Ugo vicario. Che siano da attribuirsi ad Arnolfo, si vedrà sugge
più innanzi col riscontro delle altre opere sue. - E
Re Carlo, soddisfacendo al Comune di Perugia, con DICI
sua lettera data presso Lagopesole, il 10 settembre di quel-
l’anno," concesse l’artista ai Perugini e i marmi occorrenti.
Allora Arnolfo lavorò a Perugia, e, tornato poi a Roma, ne
fu richiamato nel 1281, in cui, a dì 4 di febbraio, il massaro
del Comune gli pagò dieci soldi al giorno, per ventiquattro
giorni di lavoro dato alla fonte, forse per riparare a guasti
sopravvenuti.” La prima chiamata d’Arnolfo a Perugia cor-
rispose con la necessità di proseguire l’opera dell’acquedotto,
a cui dovevasi attendere, secondo la deliberazione del Con-
siglio generale del popolo (28 maggio 1277), con la mag-
giore diligenza e sollecitudine.
Nello stesso anno 1277, il Rosso perugino aveva già
1 Il diploma pubblicato dal Mariortrt1 (Lettere, a pag. 24) che lo vide nella
pubblica cancelleria decemvirale, segnato A, n. 52, è questo: « Karolus Dei gratia
Rex Jerusalem, Sicilie, Ducatus Apul., Principatus, Capit., Alme Urbis Senator,
Andegav(ensis) Provincie, Forch. & Cornodor. Comes, Romani Imperii in Tuscia
per Sanctam Romanam Ecclesiam Vicarius Generalis, Potestati, Capitaneo, Con -
silio & Comuni Perus. Dilectis amicis suis salutem & amorem sincerum.
Quod votivum exauditionis effectum vestre apud nos preces inveniant, dignum
vestris laudabilibus meritis & devotis affectibus reputamus. Cum enim promptos. =
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vos reddideritis jugiter ad nostra beneplacita, & paratos meruisse noscitur ve-
stra devotio, ut petitiones vestras & curemus audire benigne, & in quibus pos- ANSEL
sumus benignius exaudire. Intellectis igitur hiis que per nuncios vestros & lit- RVNT
teras de concedendo Magistro Arnulfo de Florentia pro vestri Fontis opere :
postulastis, ecce benignum postulatis impartientes assensum Vicario & Camerario- ET. BC
nostris in Urbe damus per nostras litteras in mandatis, ut predictum Magistrum Ma
pro ejusdem Fontis opere omisso, eo cui de nostro insistebat mandato, venire
Perusiam libere patiantur, opportuna marmora & Lapides alios, ut petistis, de lavora
Urbe ipsiusque districtu transferri pro eodem opere permittentes. Datum apud mai a
Lacumpensilem anno Domini M.CC.LXXVII die X Septembris VI Indictionis. bronze
Regnorum Nostrorum Jerusalem primo, Sicilie vero tertiodecimo ».
Il BELForRTtI, ms. cit., riporta il documento; e così pure il VErRMIGLIOLI nella la scri
1° edizione, pag. 35. | quell’ a
2 CAVALCASELLE, Storia della pittura, 1, ed. Le Monnier, pag. 206, notaZ3-.
>. BeELFORTI, ms. cit. aposto