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ebro e deriso dai figli. Tra timpano e timpano s’innalzano
edicolette, come lanterne, e dentro di esse sono le statue della
Vergine, dell’angiolo Gabriele, di San Pietro e di San Paolo.
E in alto, sull’acuta cuspide piramidale, sul destriero co-
perto di ferro e sogguardante dal cavo dell’armatura, sta
il signor di Verona come alato mastino, coperto dallo scudo,
che spia dai fori della visiera, come dalla grata della morte.
Fia. 640 — Verona, presso Santa Maria Antica.
Particolare del monumento di Mastino II - (Fotografia Alinari).
Altri alati mastini vigilano dall’alto delle cuspidi del funebre
monumento.
I caratteri dello scultore principale di questo cenotafio,
ben distinti da quelli de’ Campionesi e de’ seguaci di Gio-
vanni di Balduccio, si riconoscono in un altare della cripta di
Santa Maria in Organo a Verona (fig. 641) e in due frammenti
della cripta medesima, l’uno rappresentante la Crocefissione
(fio. 642), l’altro, l’Arcanoelo Gabriele (fig. 643). Basti confron-