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attribuire all’altro, più vinto dalla maniera nordica, più lungo
e più stretto e più rude. Si disegna già ne’ Santi dell’altare
di Bologna il tipo burbero degli Apostoli di Jacobello e Pier
Paolo dalle Masegne, quali si vedono sull’iconostasi della
basilica di San Marco.
Eseguita la grande pala d’altare in San Francesco di
Bologna i due fratelli dovettero tornare a Venezia, ove
nel 1394 eseguirono le figure degli Apostoli sull’iconostasi di
San Marco; e quindi si recarono a Milano, e nel 1399 vi
Fig. 675 — Bologna, San Francesco.
Altare maggiore di Jacobello e Pier Paolo dalle Masegne.
assunsero servizio nella fabbrica del Duomo come ingegneri,
scultori e pittori, col soldo di 25 fiorini al mese, * per tre
mesi soltanto e in via d’esperimento. Ma il giorno 7 di
ottobre, Jacobello chiedeva licenza per sè e per il fratello
ai deputati del Duomo, perchè il Duca lo aveva chiamato a
Pavia per lavori nel suo castello. La licenza fu tosto con-
cessa; ma Pier Paolo presto ripartì per Venezia senza il
fratello, col quale forse era venuto in disaccordo. A lui fu
affidato nel 1400 il finestrone del palazzo ducale nella fac-
ciata volta a mezzogiorno, cum figuris ymaginum tresdecim
© Nava, Memorie e documenti storici del Duomo di Milano. Milano, 1854.