Full text: La scultura del Trecento e le sue origini (4)

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una mezzaluna, dorata nella orlatura delle vesti, probabil- 
mente italiana; e vi è pure un polittico con la Madonna nel 
mezzo, San Michele e San Pietro entro nicchie rettangolari 
a destra, un santo vescovo e San Paolo similmente a sinistra. 
Il catalogo assegna l’un avorio e l’altro al secolo XVI. 
Appartengono invece alla fine del secolo XIV." Il Westwood 
riproduce un frammento d’altare con la rappresentazione del 
Battesimo di Cristo,” già esistente nella collezione Micheli 
a Parigi, opera che richiama l’arte d'Andrea Pisano; e for- 
nisce la nota d'altri trittici e dittici italiani del Trecento 
nella libreria Bodlejana di Oxford e nel Museo Alberto e 
Vittoria di Londra. Il Museo nazionale di Firenze conserva 
un trittico con molte figurine di Santi e con la rappresen- 
tazione della Crocifissione; ma esso si collega per arte, come 
il simile trittico del Museo di Berlino, agli intagli in osso 
della bottega degli Embriachi, di cui diremo in seguito. 
La scultura in avorio non ebbe tra noi lo sviluppo che 
trovò altrove; invece la fabbricazione degli oggetti d’osso 
sembra essere stata dalla fine del Trecento al Rinascimento 
un’industria nazionale in Italia. Cofani, cassettine, cornici di 
specchi, pettini e stili per sorreggere le capigliature, si fe- 
cero di quel materiale, mentre in Francia e altrove si usò 
principalmente l’avorio. Il numeroso gruppo delle cassettine, 
dette alla Certosina, appartiene con sicurezza all’Italia set- 
tentrionale, non, come sostiene Julius von Schlosser, alla sola 
Venezia che si vuol ritenere il luogo della loro fabbricazione, 
anzi alla sola famiglia o bottega artistica degli Embriachi 
che dimorò a Venezia un secolo circa. ? Che questa città 
! RopoLFo KANZLER, Gli avorî dei Musei profano e sacro della Biblioteca 
vaticana. Roma, fficina Danesi, 1903. 
2 J. C. WEstwoon, A descriptive catalogue of the fictile Tuvoires in the South 
Kensington Museum. London, 1876, pag. 206, tav. XVIII. 
3 JULIUS VON ScHLOSSER, Die Werkstatt des Imbriachi in Venedig, in Jahr- 
buch der Kunsthistorischen Sammlungen des allerhòchsten Kaiserhauses, XX, 1890 ; 
DirGo SANT’AmMBROGIO, Le due arche o cofani d'avorio della Certosa di Pavia, nel 
Politecnico, Milano, 1896; Ipn., Il trittico in dente d’ippopotamo e le due arche o 
cofani d'avorio della Certosa di Pavia, nell’ Archivio storico lombardo, 1895: pD., Un
	        
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