Full text: La pittura del Trecento e le sue origini (5)

| maestro Pace di Valentino da Siena che è chiamato verso 
la fine del Dugento a Pistoia a lavorare alla sacrestia dei 
« Belli arredi », lavora anche di smalto.* Importò forse egli a 
Pistoia lo smalto traslucido, rendendo possibile che pochi 
anni dopo (1316) Andrea di Jacopo d& Ognabene lo usasse 
sul suo altare di San Jacopo? Nell’ Umbria gli smalti di 
Tondo, Andrea Rignardi, Jacopo Guerrino, tutti Senesi, sono 
gli esemplari di cui si son serviti i posteriori artisti locali, 
p. es.: Cataluzio da Todi nel suo calice del Museo dell’Uni- 
versità di Perugia (1379). 
Verso: Roma, a Orvieto, Siena manda con Ugolino di 
Vieri e Viva di Lando i suoi migliori artisti e il suo capo- 
lavoro nel reliquiario pel Corporale. A Roma stessa erano 
i; due famosi busti per le teste degli Apostoli di Giovanni 
di Bartolo (1369), in San Giovanni in Laterano. Fino Ca- 
tania ebbe dallo stesso artista due grandi’ opere smaltate : 
la statua di Sant'Agata e la ‘cassa per le sue reliquie. 
Gli smalti d'Abruzzo pure, quantunque ancora non si 
siano (1379) trovate tracce della loro derivazione, non si sap- 
pia cioè se per un Senese O per un’opera senese sien là pene- 
trati, dovettero modellarsi su quei di Siena. Ciò è evidente 
sopratutto negli smalti di Giovanni di Angelo di Penne (Te. 
soro di Penne) e di Ciccarello di Francesco (Tesoro di Sul- 
mona). Caratteri senesi presentano pure gli smalti del bel- 
lissimo: calice. n. 163 del. Museo Poldi Pezzoli a Milano. 
Non è dunque esagerato il pensare quasi tutta Italia tri- 
butaria di Siena negli smalti. 
Del resto, a mantenere il primato a questa città baste- 
rebbero le numerose opere ancora conservate nel suo ter- 
ritorio: il Tesoro dell’ospedale della Scala (reliquiario, navi- 
cella, testa di Santa Cristina), il reliquiario di Lucignano, la 
tania, opera di Giovanni di Bartolo (in Miintz, Giovanni di Bartolo da Siena, in Arch. stor. 
ital.. 1888, pag. 3 e seg.), e non già l’altro del MOLINIER, secondo cui Giovanni di Bar- 
tolo diverrebbe un Limosino (Dictionnaire de emailleurs, pag. 12). 
1 ZDEKAUER, Un orefice del Dugento, in Bullet. senese di storia, 1902, pag. 270, nota 1. 
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