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tormentati. Qui troviamo la mano stessa del seguace che
dipinse nella Croce/issione: faccie lunghe, ampia bazza, pieghe
più fitte e tirate. Nelle vesti dell’angiolo che piomba in giù
a sinistra sono indicati molti segni, quelle filettature alla bi-
zantina dianzi accennate.
In Noli me tangere (fig. 294) vediamo pure l’esecuzione
Fig. 294 — Padova, Cappella deil’Arena. Noli me tangere
(Fotografia Alinari).
diversa da quella di Giotto, nelle pieghe tirate del manto
del Redentore, nelle linee calligrafiche bizantine della cotta
dell’armigero steso a terra. Ma certo del maestro è il disegno
dell’angiolo monumentale a sinistra, di Maddalena che tende
le piccole mani a Gesù, e par che voglia trattenerlo, se-
guirlo ginocchioni, e così di Cristo tutto schiarato nel volto
da una gran luce.