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ENI L’arte pittorica a Siena — Duccio di Boninsegna — Suoi seguaci: Ugolino, Segna
ISU di Bonaventura, ecc. — Simone Martini — Diffusione dell’arte di Simone a
iù tatto Napoli — Lippo Memmi — Pietro e Ambrogio Lorenzetti — Continuatori senesi
della maniera di Simone Martini, di Lippo Memmi e dei Lorenzetti.
Nel Dugento si svolse la lotta tra le forme bizantine, ele-
ganti, splendide per oro e porpora, complicate nell’icono-
grafia, piene di figure astratte, di personificazioni, di simboli,
e l’arte indigena, rude, scarsa di mezzi, ma fremente di vita.
La tendenza bizantina, che aveva dominato nel medioevo,
era durata in Italia nel Dugento, più che nelle altre arti, nella
pittura, essa che aveva dato alle basiliche e alle cattedrali
del Mezzogiorno e a Roma e a Venezia, porte ageminate e
musaici; agli altari, paliotti smaltati; ai leggii degli amboni,
Evangeli miniati, Omelie e Menologi; ai tesori delle chiese,
teche e dittici eburnei; ai sacerdoti, tessuti a ricamo sfolgo-
ranti; ai pellegrini e ai mercanti, reliquiarî e anconette: esem-
plari all’arte d’Occidente. Ma questa, mentre, abbagliata dalle
forme orientali, tendeva a imitarle e si tratteneva a rendere gli
strali d’oro che illuminano i paludamenti delle figure sacre,
e a tagliar le rocce, alla bizantina, che sembrano tronchi
d’albero spaccati dai cunei e colpiti nettamente dalla scure
del boscaiuolo, copiando e ricopiando male, lasciava tut-
tavia intravvedere il desiderio del nuovo. Anche metteva
un rossetto alle guance, indicava i lobi frontali, secondo i
Bizantini; ma dava loro un’energia a questi sconosciuta, e,
pur cadendo nella volgarità, pure atteggiando le figure in
modo. brusco e sconnesso, le moveva vivacemente. Nella
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