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La data di questi affreschi si stima anteriore al 1371, anno
pin in cui Francesco da Volterra cominciò, il 4 d'agosto, sulla
parete sinistra dell’entrata la storia di Giobbe, * propria al
Camposanto, perchè nel biblico paziente si vide l’anima
del defunto da Dio liberata dalle pene eterne, ed anche
il testimonio della resurrezione.” « Io so », egli aveva detto,
«che il mio Redentore vive e che nell’ultimo giorno risor-
gerò dalla terra, e sarò ricoperto dalla mia pelle e nella
- mia carne vedrò il mio Dio. Io stesso lo vedrò, e lo osser-
veranno i miei occhi e non altri: questa speranza riposa
i. - nel mio seno ».
O a Nella parte opposta della parete, continua il concetto della
o ore: Morte e della Resurrezione, tra i due grandi affreschi della
igor: vita dei Santi Padri nel deserto, de’ romiti fuggiti dal mondo
WON e intenti a penitenza, di Macario che mostra alla nobile bri-
gata la nullità umana, della Morte che vola con la falce, sul
campo seminato di cadaveri, là dove regna il piacere e
l’amore, e delle anime contese da Angioli e da demoni, si
Ot aza spiega il Giudizio universale e l'Inferno. Poi tra la porta
Mitore che principale del Camposanto e la minore si esaltano i Santi
unaconei, della chiesa pisana, Ranieri, che dalla tomba della cattedrale
1 Morte faceva miracoli, Efiso e Potito, le reliquie de’ quali furono
Mensa: trasportate di Sardegna alla primaziale pisana. I Santi, che
avevan sepolcro a Pisa, mediatori tra i cittadini defunti e
nn la Divinità, proteggono il Camposanto. Nelle due pareti
Prameesco, Ca contigue doveva poi esser figurato l’Antico Testamento in
iaelli ala contrapposto al Nuovo. Tale sembra il concetto che presiede
pi i alla decorazione del Camposanto. Una sola pittura non
Ne dire entra nel ciclo degli affreschi della parete di qua e di TÀ
e dall’entrata, perciò già anticamente eseguita, ed è l’Assaun-
it Puovenz, zione da noi attribuita a Lippo Memmi. Ora tutte le altre
yin i pitture dovettero essere condotte in corrispondenza al con-
ie cetto determinato, in tempo relativamente prossimo.
1 FORSTER in Aunstblatt, pag. 114.
2 WILPERT, Le pitture delle Catacombe romane, Roma, 1903