ma intorno alla quale tuttavia l’artista mise mano seriamente,
tanto che i marmi lavorati da lui e da’suoi aiuti per orna-
mento della cappella, eseguiti in parte nel 1497, furon visitati
dagli inviati del Marchese e da molti estranei, sicchè il
concorso all’officina pareva, al dire di Pietro Lombardo me-
desimo, 70 novo jubileo.
Nel 1498, fuggito Antonio Rizzo, divenne protomaestro
del Palazzo Ducale, e fece progredire principalmente le de-
corazioni della scala de’ Giganti, e la decorazione delle sale
rinnovate dopo l’incendio. I bellissimi bassorilievi della scala,
specialmente le figure delle Vittorie (es. fig. 738), sono opera,
non del Rizzo cui si attribuiscono, ma del più delicato erede
delle forme di Pietro Lombardo, forse di Antonio suo figlio.
Vi sono tutte le forme del maestro, ma più agili e delica-
tamente mosse; nulla della energia del Rizzo, delle sue
forme popolari e forti; ma una raffinatezza che solo poteva
nascere tra le eleganze del puro Rinascimento. Del resto,
le sculture che magnificano la memoria del Doge Agostino
Barbarigo (+ 1501) possono essere state eseguite dopo la
partenza del Rizzo, e anche i due genî che tengono l’arma
del Principe sulla prima porta del palazzo sulla riva. * Quelle
Vittorie della scala de’ Giganti sono un semplice sviluppo,
nella forma del bassorilievo e nel movimento, degli angioli
delicatissimi del tabernacolo del Museo Archeologico di Mi-
lano (fig. 739), * al quale non fu estraneo Pietro Lombardo,
come non lo fu al busto in bassorilievo su fondo scuro (n. 27),
del Museo di Vicenza, che pare un ritratto di Gentil Bel-
lini in marmo, alla Madonna (fig. 740) del Palazzo Ducale,
eseguita al tempo del Doge Pietro Mocenigo (+ 1476) per
l’Officio del Formento, ora all’estremità della loggia verso
1 Non riportiamo qui, come in tante parti relative alla scultura in Venezia, le opi-
nioni differenti del Paoletti, per non stancare il lettore e noi, che siamo grati a quell’A.
per i documenti pubblicati, ma non per il modo farraginoso con cui li ammannì al pub-
blico, nè per i commenti formati da continue digressioni, male esposte, incerte e confu-
sissime sempre.
2 È incredibile che in Der Cicerone sì associ a questo bassorilievo di rara finezza
uno nella facciata della chiesa Sant’Angelo Raffaello d'un tardo volgare tagliapietra.
IO