Full text: La scultura del Quattrocento (6)

Lai 
necessitando, a quanto pare, di fornire nel più breve tempo 
possibile le due figure colossali. Sulle basi di esse, sono angeli 
reggistemma; quelli della base del Sa7n Pietro (fig. 758) hanno 
più affinità con l’angiolo, segnato col nome dell’artista nel 
timpano della porta di San Giacomo degli Spagnuoli, ed 
anche con la Vittoria, alla quale abbiamo accennato, del- 
l’arco suddetto; gli altri della base del San Pietro, ignudi, 
come già si fecero sin dal tempo in cui fu costruito il se- 
polcro del Cardinal Chiaves (1447), sono schiacciati sul piano 
Fig. 758 — Roma, sagrestia di San Pietro in Vaticano. 
Paolo Romano e segnaci: Angioli reggistemma nella base del San Pietro. 
e di proporzioni meno allungate. tanto da ascriversi a un 
cooperatore di Paolo di Mariano. 
Nel 1463 lo scultore, a Tivoli, fu pagato per una statua di 
San Paolo che si doveva collocare super scalis della basilica, 
1à dove si erigeva, per volontà di Pio II, la loggia della bene- 
dizione. Alla statua lavorò attorno anche dopo, sapendosi 
che il 16 giugno 1464 ricevette per la stessa altro compenso 
dalla Camera papale; ed è quella che, secondo il Vasari, 
Clemente VII trovò a San Pietro in terra, nella cappella 
di Sant'Andrea, e fece collocare a Ponte Sant’ Angelo, in 
LILLE
	        
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