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nubi, Nanni di Banco in quest’opera precorse il Verrocchio.
Gentili gli angioli zampognari e pifferari nell’alto del timpano,
e gli altri che portano la mandorla celeste remigando co’ piedi
nell’aria; le loro tuniche aggirate dal vento lasciano traspa-
rire le forme del corpo, come se passando su queste dive-
nissero più soffici e leggiere, e poi tutt'intorno vi si adden-
sassero. Ma nello scorciare quegli angioli lo scultore si trovò
innanzi a un grave problema. Allo zampognaro nel culmine
Fig. 117 — Firenze, Orsanmichele.
Nanni di Banco: Bassorilievo sotto il tabernacolo di Sant’ Eligio.
(Fotografia Alinari).
del timpano, girò la gamba destra dietro alla sinistra così da
reggere a fatica il piroettante. Al pifferaro a sinistra, lo scul-
tore, avendo poco spazio per muoverlo tra la curva della man-
dorla e il lato del timpano, piegò la gamba sinistra ad angolo,
e, mancandogli modo di avanzarne il ginocchio, cadde a far
quella più corta della destra. Al pifferaro a riscontro piegò
tutte e due le gambe, come per inginocchiarlo nello spazio,
ma questa volta la gamba davanti rimane più corta di quella
di dietro. E così per amore del movimento, Nanni di Banco
sì provò a risolvere leggi prospettiche, ma in modo che fece
DT