Full text: La scultura del Quattrocento (6)

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nubi, Nanni di Banco in quest’opera precorse il Verrocchio. 
Gentili gli angioli zampognari e pifferari nell’alto del timpano, 
e gli altri che portano la mandorla celeste remigando co’ piedi 
nell’aria; le loro tuniche aggirate dal vento lasciano traspa- 
rire le forme del corpo, come se passando su queste dive- 
nissero più soffici e leggiere, e poi tutt'intorno vi si adden- 
sassero. Ma nello scorciare quegli angioli lo scultore si trovò 
innanzi a un grave problema. Allo zampognaro nel culmine 
Fig. 117 — Firenze, Orsanmichele. 
Nanni di Banco: Bassorilievo sotto il tabernacolo di Sant’ Eligio. 
(Fotografia Alinari). 
del timpano, girò la gamba destra dietro alla sinistra così da 
reggere a fatica il piroettante. Al pifferaro a sinistra, lo scul- 
tore, avendo poco spazio per muoverlo tra la curva della man- 
dorla e il lato del timpano, piegò la gamba sinistra ad angolo, 
e, mancandogli modo di avanzarne il ginocchio, cadde a far 
quella più corta della destra. Al pifferaro a riscontro piegò 
tutte e due le gambe, come per inginocchiarlo nello spazio, 
ma questa volta la gamba davanti rimane più corta di quella 
di dietro. E così per amore del movimento, Nanni di Banco 
sì provò a risolvere leggi prospettiche, ma in modo che fece 
DT
	        
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