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più piene e forti che gli stanno appresso nelle nicchiette
conchigliate del sarcofago, infine dei due angioli stira-cor-
tine; l’altro rompe i panni in modo più complicato e forma
pieghe con nervature acute, cadenti ad angolo sulle ginoc-
chia e curve sul suolo, riuscendo più gotico del compagno
e più cartaceo.
I due soci dovettero lavorare nell’ultimo archivolto cen-
trale della facciata di San Marco, ove rappresentarono tra
figure di Profeti parecchie scene della Genesi, cominciando
dalla Creazione di Adamo e terminando col Sacrificio d' Isacco,
nel quale mostrarono di ricordare il saggio del Ghiberti per
il concorso; e negli ornamenti, quantunque ingrossati per
l'altezza in cui furono scolpiti, ripeterono alcuni motivi della
porta della Mandorla.
Lavorò anche Pietro di Niccolò (1434-36) nella Cà d’Oro,?
insieme coi tanti lombardi e comacini intenti ad appararla
festosamente, e come alcuni di questi dettero mano a scol-
pire l’ala rinnovata del Palazzo Ducale, prospiciente sulla
Piazzetta, ? così Piero di Niccolò insieme col suo socio Gio-
vanni di Martino eseguì i primi nove capitelli del fabbri-
cato, a cominciare dal più prossimo alla porta della Carta,
sotto il gruppo del Giudizio di Salomone. * Quello (fig. 126)
rappresenta figure allusive all’idea della Giustizia; Venezia
nell’aspetto della stessa Giustizia, Aristotile, Mosè legista,
Solone, Scipione che rende la sposa al principe Celtibero
Allucio, Numa Pompilio, Mosè ricevente le tavole della legge,
Traiano e la vedovella. Segue il secondo capitello con putti
tra ciliegie, uva, mele e con uccellini; il terzo con cicogne,
anitre ed altri uccelli; il quarto (fig. 127) con Virtù e Vizìî
(la Castità in età avanzata, l’Onestà in aspetto di dottore,
la Falsità sulle grucce, l’/ngiustizia in forma di guerriero
: PAOLI op: cit., 1, pag. 13; A. G. MEYER, Das venetianische CPabientmdii den
Friihrenaissance (/ahrb. der K. preuss. Kunstsammlungen, 1881).
2 PAOLETTI; ‘Op. cit, 1, pag. 14.
3 V. pagina precedente.
4 Nel restauro fatto nel 1858 al capitello, si lesse la iscrizione: DVO SOTII FLO-
RENTINI INCISE (cfr. ZANOTTO, 27 Palazzo Ducale di Venezia, 1, Storia della fabbrica).