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secolo Xv, ben poco si è mantenuto di opere affidate alla
fragile terracotta, e meno anche di quanto si creda, poichè
molte di quelle sparse ne’ Musei, specialmente dell’ Albert
and Victoria Museum di Londra, sono di artisti recenti. Già
abbiamo discorso di plastici collegati con la grand’arte di
Jacopo della Quercia e del Ghiberti; ma altri maestri vera-
mente fiorentini precorrono Luca della Robbia e formano
Madonne, in terracotta o in istucco, degnissime di conside-
razione e studio. Uno dei gruppi di Madonne più nobili ha
per tipo quella col capo coperto da un grosso drappo fran-
giato e il Bambino che le attornia con le braccia il collo. Se
ne vede una prova nel museo del Louvre ed in quello di
Berlino (fig. 131), insieme con un’altra Madonna similmente
condotta (fig. 132), dalla testa di forma ovale, dagli occhi
semichiusi e dal mento appuntito, dalle mani con le dita
affusolate, * dal pesante drappo a frangia a contorno pieghet-
tato. E con un’altra ancora, molte volte ripetuta in istucco,
dove la madre avvolge graziosamente del mantello il figlio
(fig. 133), e con quella più sviluppata dove il Bambino, con-
serte le mani sul petto della Vergine, vi poggia la testa
pensosa (fig. 134). Tutte queste Madonne, che ornavano i
tabernacoli delle vie delle città e delle borgate di Toscana,
devono essere contemporanee agli esordi dell’arte di Luca
della Robbia. Di altre precedenti si hanno saggi da per
tutto, e alcune, come quella rimpetto al palazzo Strozzi in
Firenze, richiamano il dozzinale Andrea da Fiesole, il citato
scultore di monumenti napoletani; altre sono derivate da
pittori, come la grande lunetta in terracotta di Bicci di Lo-
renzo (1373-1452), sulla porta della chiesa di Santa Maria
Nuova, eseguita nel 1424. ° Molte terrecotte nella riprodu-
zione in istucco perdono la finezza del modellato; e in parec-
chie serie di esse, col metodo usato per le incisioni, si rin-
1 W. BonE, Luca della Robbia e i suoi precursori in Firenze, in Arch. storico del-
d'Arte, 1889, pag. 130.
2 GAETANO M:LANESI, Commentario alla vita di Lorenzo Bicci (VASARI, ed.:cit., Il,
pag. 66)