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solo nel 1415; ma certo molte parti della statua erano già
al termine prima di quest'anno, come fan pensare quelle mani
inerti, que’ contorni del manto rigidi benchè interrotti, quelle
reminiscenze di gotico (fig. 110). Par che l’artista si affatichi
a trovare qualche partito semplice di pieghe, e mentre riesce
ad adattare al busto la tunica di grosso tessuto, non può dimi-
nuire la massa poco malleabile dei panni dalle ginocchia in
giù se non per via di profondi seni, di cavi, di infossature.
Cionostante San Giovanni Evangelista ha tale maestà da
sembrare il prototipo del Mosè michelangiolesco.
Mentre Donatello lavorava al Davide e al San Giovanni
Evangelista, nel 1411 gli fu data da compiere la statua di
San Marco, poco più che digrossata da Niccolò Lamberti
per Orsanmichele, ’ e circa a quel tempo anche la statua di
San Pietro per un’altra nicchia dell’Oratorio stesso. ° En-
trambe le statue appartengono per forma al momento ante-
riore alle audacie naturalistiche. La prima tiene ancora della
forma grezza di Niccolò Lamberti, della preparazione ante-
cedente nei piani lisci del volto, nelle arricciolature delle
pieghe, nella mancanza di vita. La seconda è attribuita a
Nanni di Banco, ? ma tutto ricorda Donatello: i fini capelli,
che sembran condotti con pastellini di creta e non a riccioli
o a ciocche piene, e la barba che pure non par cavata
dal marmo, ma modellata prestamente in cera; e la faccia
carnosa, con trapassi lievi e varî di piani e d’ombre; il piegare
più sciolto, il cadere de’ panni più facile, i contorni dei drappi
increspati, non scanalati come suol farli Nanni di Banco.
I GUALANDI, Memorie cit., IV, pag. 106 e seg. 1 documenti assegnano la allogazione
al 3 aprile 1411. Il termine dato all’esecuzione al 1° nov. 1412. La scrittura del tabernacolo
fu affidata il 24 aprile 1411 a Perfetto di Giovanni e Albizo di Piero.
2 Non si conosce la data dell’allogazione a Donatello del San Pietro; ma si suppone
tra il 1406 e il 1410. Il VASARI (11, pag. 334) dice che dopo la gara per il Crocefisso, tra
Donatello e il Brunellesco, fu « lor fatto allogazione dall’Arte de’ bheccai e dall’Arte dei
linaioli di due figure di marmo da farsi nelle lor nicchie che sono intorno a Orsanmi-
chele: le quali Filippo lasciò fare a Donato da sè solo, avendo preso altre cure; e Do-
nato le condusse a perfezione ».
3 Come tale è indicata in Der Cicerone (ed. 1904, parte II, pag. 112); dallo SCHUBRING,
‘Donatello, Stuttgart u. Leipzig, 1997, pag. XV, fig... 6;