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sesto, rami tenuti da sirene e da putti; nel settimo, rose o
girasoli e pannocchiette beccate da uccelli. Ma tuiti questi
capitelli di esecuzione grossolana non possono essere stati
i scolpiti da Michelozzo, che lasciò presto a Ragusa il campo
a Giorgio da Sebenico. :
- Collaboratore del Ghiberti, di Donatello, di Luca della
Robbia, pare un condottiero di ventura assoldato ora a
questo ora a quel signore. Architetto, continuatore del Bru-
. nellesco nei provvedimenti per la cupola di Santa Maria del
Fiore, Michelozzo fu pieno di eleganze decorative nella scul-
tura, ma senza personalità forte e propria. « Donatello e
Michelozzo accomunati nel lavoro », come ha detto Hugo
i von Tschudi, « fanno pensare all’ardente destriero e al ron-
zino messi a pariglia come nella favola ».-
Pagno di Lapo Portigiani, altro degli aiuti di Donatello
ne’ monumenti Coscia e Brancacci, figlio dello scarpellatore
Lapo di Pagno da Fiesole, nacque nel 1408. A diciannove
anni entrò nella bottega di Donatello e Michelozzo, e col.
laborò con Jacopo della Quercia nelle sculture del fonte bat-
tesimale di Siena; poi nel pulpito di Prato, di nuovo con
Donatello. Lontano questi da Firenze, lavorò, sul disegno di
Michelozzo, nel tabernacolo della Santissima Annunziata in
Santa Maria de’ Servi, lasciando nell’architrave questa scritta :
« Piero di Cosimo de’ Medici fece fare questa hopera et Pagno
di Lapo da Fiesole fu el maestro che la fe, MCCCCIIL ».
Poco dopo quest’anno, eseguì la Madonna in bassorilievo
(fig. 231), esistente nel Museo dell’Opera di Santa Maria
del Fiore: v’è una certa nobiltà nella Vergine pensosa che
fa dimenticare le brutte mani, del Bambino, una con l’indice
curvo uncinato, l’altra enorme; le gambe dello stesso non
1 A, VENTURI, La scultura dalmata nel secolo XV (L'Arte, 1908).
2 HUGO VON TscHuDI, Donatello e la critica moderna, op. cit.
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