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ora nelle Grotte Vaticane, certamente eseguito due decennî
almeno dopo la morte di quel Cardinale, avvenuta del 1434.
A quel monumento associamo, per il pregio della tecnica,
un frammento, pure in quelle Grotte, rappresentante un
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? Santo Vescovo entro una nicchia (fig. 247).
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Il nome di Agostino di Antonio di Duccio,” nato nel 1418,
s'incontra per la prima volta a Modena nel 1442, nell’adorna-
a mento d’un altare della Cattedrale eseguito per commissione
i di Ludovico Forni. Un frammento dell’altare, una lastra di
marmo a bassorilievo, incastrato nella facciata della Catte-
drale volta verso la Piazza Maggiore, è diviso in quattro scom-
1 LISETTA Ciaccio, op. cit., pag. 438, assegna dubitativamente il frammento al
maestro dei Quattro Dottori, cioè allo scultore che eseguì un paliotto con la immagine
di essi, nelle Grotte Vaticane, pur riconoscendo nel Santo Vescovo un’arte più progredita
ed elegante. Quest’arte ci fa distinguere un altro maestro differente da quello dei Quattro
Dottori.
2 Cfr. a proposito di Agostino di Duccio: GAYE, Carteggio cit., I, pag. 193, 203, 575,
e II, pag. 77. — CH. PERKINS, Les sculpteurs italiens, Paris, 1869, pag. 202. — IDEM,
Historical Handbook of italian sculpture, Londra, 1883. — ALFRED DARCEL, Exposition
rétrospective de Lyon in Gazette des Beaux-Arts, 1877, XVI, pag. 180 e 183. —-- ADAMO
Rossi, Prospetto cronologico della vita e delle opere di Agostino &’Antonio scultore fio-
rentino con la storia e i documenti di quelli da lui fatti in Perugia nel Giornale dd’ eru-
dizione artistica, Perugia, 1875. — Bone, Beilage zur Zeitschrift fir bildende Kunst,
29 agosto e 5 settembre 1878. — BODE, L’Exposition rétrospective au Trocadéro (Revue
archéologique, Paris, 1879, pag. 10). — CHARLES YRIARTE, Agostino di Duccio sculpteur
(L’ Art, 1880, pag. 289-298, e 1881, pag. 313 e seg.). — Ipn., Un condottiere au XV" siècle,
Paris, 1882. — C. v. FABrICZY, Partecipazione di artefici stranieri alla fabbrica di San Pe-
tronio a Bologna (Arch- storico dell’ Arte; IV, 1891). — CourAJo», La Madone d&d Au-
villers (Gazette des Beaux-Arts, 1892, Il, pag. 129). — BURMEISTER, Der bildnerische
Schmuck des Tempio Malatestiano su Rimini, Breslau, 1899. — A. VENTURI, Un precur-
sore del Rinascimento (riprodotto per ultimo in Modena artistica, Modena, 1896). — ID;
La scultura emiliana del Rinascimento (Arch. storico dell’ Arte, 1890, pag. 1 e seg.). —
Ip., Un medaglione di Agostino di Duccio (Arch. sudd., Il, 2, 1889). — Ip., Cranio mar
moreo di Sigismondo Malatesta di Rimini (L’Arte, 1, 1898, pag. 367). — SCHONFELD, Die
Arbeiten des Agostino di Duccio in Perugia (Zeitschrift fi bild. Kunst, 1881). — FrITZ
SEITZ in Zeitschrift fi Bawuwesen, Berlin, 1893. — G. GAMBA, Due opere d’arte nella
regia villa di Castello (Rassegna d'Arte, Ill, 1903, pag. 81). — ANDRÉ MICHEL, La Ma-
done dite d'Auvillers, Musée du Louvre (Monuments et mémoires, fondation Piot, 1903).
— BRUNELLI, 7 preteso Agostino di Duccio nella collezione Aynard (L’ Arte, 1906, pag. 379,
455}; 1907, pag. 146). == BERTAUX, idem (L’ Arte, 1906, pag. 144). — AUDY POINTER, Un'opera
finora sconosciuta di Agostino di Duccio (Rassegna d’ Arte, VII, 1907, pag. 175). — ScHu-
BRING, Matteo de’ Pasti in Kunstwissenschaftliche Beitrige August Schmarsow gewidmet
Leipzig, Hiersemann, 1907.