Full text: La scultura del Quattrocento (6)

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trono della Vergine con l’adorna testa di sfinge, che già 
abbiamo veduto in quelli dell’altro della Madonna in quel- 
l'altare. I vividissimi putti di Donatello si tranquillano; tutte 
le figure si addolciscono, divengono melliflue; le pieghe delle 
vesti imitano le multipli e facili del maestro, ma sono spesso 
distinte dai tagli grossi; gli occhi sono molto infossati; le 
lunghe dita si piegano, come abbiamo veduto nel San Gio- 
vanni di Santa Maria Gloriosa de’ Frari, eseguito da Dona- 
tello probabilmente con Giovanni da Pisa che, lo sappiamo 
già, è allungato nelle proporzioni delle figure e un po’ disfatto. 
Nella cimasa dell’altare, il Dio Padre tra cornucopie in- 
trecciate e festoni legati da fettuccie, alcune tenute da angioli 
che, stesi bocconi lungo il margine dell’arco scemo, allun- 
gano un braccio in giù. Questo metodo di mettere in azione 
figure, dando loro una funzione nell’apparato decorativo, 
non si trova così in Donatello. Invero ne’ pennacchi delle 
arcate della Basilica, le quali si disegnano in fondo al bas. 
sorilievo del Miracolo dell'asino, sono putti con lunghe 
tube come in un antico arco trionfale; ma ad ogni modo 
Giovanni da Pisa svolse un motivo artistico a cui Donatello 
stesso accennò nel tabernacolo dell’Annunciazione in Santa 
Croce. Uno stesso motivo di angioli sopra arcate in atto di 
apparatori che dispongono festoni è nello schizzo d’un al- 
tare nel Victoria and Albert Museum, assegnato pure a 
Donatello, ’ opera probabile di Giovanni da Pisa. 
Altri saggi dell’attività di questo donatelliano si conser- 
vano a Padova: una Madonna col Bambino in bassorilievo 
(fig. 295), nell’atrio della sagrestia nella chiesa degli Ere- 
mitani. Null’altro ci resta del discepolo, che forse accompagnò 
Donatello a Venezia, dove morì. * E il Filarete, nel 7rattato 
I SEMRAU in Festschrift fiir Schmarzow, 1907. — BODE, Florentiner Bildhauer ci- 
tato, pag. 47, e nel Text dei Denkmiiler, pag. 40. 
2 Nel MILANESI, Documenti cit., pag. 297, sotto la data del 24 gennaio 1458, si fa pa- 
rola di Giovanni da Firenze, aiuto di Donatello nel lavoro delle porte del Battistero di 
Siena. Dobbiamo, si chiede lo ScHUBRING, supporre che quegli sia una stessa persona 
con Giovanni da Pisa? o invece, chiediamo noi, il fratello di Maso di Bartolomeo, che 
lavorava nelle porte in bronzo della sagrestia del Duomo di Firenze? 
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