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gona lo trasse per l’edificazione dell’arco di Castelnuovo,
i come diremo in seguito, trattando dei maestri dell’Italia set-
o tentrionale.
i Di Paolo di Antonio da Ragusa che, garzone o lavorante
di Donatello a Padova nel 1447, ricevette due pagamenti,
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ti Ve Fig. 303 — Napoli, Arco d’Alfonso d’Aragona. Antonio di Chelino: Fregio.
el’ pa uno de’quali alla presenza di Francesco Squarcione, © nes-
F'At suna opera, ad eccezione di due medaglie, ci chiarisce il carat-
tere artistico. Si pensa a lui vedendo i peducci su cui s’im-
san posta l’arco della porta d’entrata nel palazzo de’ Rettori a
- Ragusa, perchè nelle figure che li adornano scorgonsi molti
richiami ai putti musicanti che si stavano eseguendo per il
Santo, quando Paolo d’Antonio fu a Padova. Vero è che
anche Michelozzo lavorò nel palazzo, ma la forma donatel-
1 GLORIA, op. cit., pag. 9, documento del 21 nov. 1447.