Full text: La scultura del Quattrocento (6)

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BO Madonna col Bambino in culla nella sagrestia degli Eremitani, 
B ù del Cristo deposto in quella di San Gaetano (fig. 322), della 
- pietra tombale del giureconsulto Jacopo De Zochis in Santa 
Giustina, e della lunetta del Museo Civico assegnata a Gio- 
vanni da Pisa, come si vede nella tendenza delle pieghe 
tagliate a fettucce. Dopo questo periodo, che va più oltre 
del 1472, © il Bellano portò l’arte sua a Venezia, dove scolpì 
il bassorilievo d’una lunetta nella Scuola grande di San Gio- 
vanni Evangelista (fig. 323), oggi nel Museo di Berlino; non 
il sepolcro del Doge Pasquale Malipiero (© 1462), che nei 
Fig. 323 — Berlino, Kaiser Friedrich’s Museum. Bellano: Lunetta. 
Santi Giovanni e Paolo gli è attribuito solo per certa confor- 
mità toscana anzichè per particolarità stilistiche sue proprie; 
e neppure gli appartiene la porta di San Giobbe (1470 circa), 
a lui pure assegnata. Nel 1479 il Bellano era certamente a 
Venezia: lo sappiamo dal testamento ch’egli fece allora, chia- 
mandosi « Bartholomeus bellan quondam Bellani aurificis 
- scolptor de Padoa ».* In quell’anno stesso partì con Gentile 
{mm 1 Il PAOLETTI, L’architettura e la scultura cit., II, pag, 197, in nota, riporta un docu- 
mento che dimostra come il Bellano nel 1472 fosse in Padova, e lavorasse per il sepolcro 
di Giacomo Zocchi, che vedesi nel Coro vecchio di Santa Giustina. Cfr. anche GONZATI, 
(Uta op./Ccit.; 1; doc. CXXXII. 
2 CECCHETTI, Saggio di cognomi ed autografi di artisti in Vénezia nei secoli XIV-XV1 
{ila (Arch. Veneto; XXXI1I1e XXX1IVjI 
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