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Nel 1483, e forse anche prima, il maestro era a Padova,
ed eseguiva due lastre di bronzo per le transenne del coro
della chiesa del Santo, ma i suoi getti non riscossero ap-
provazione, e il lavoro fu affidato, come abbiam detto, al
Bellano. Egli abbandonò Padova, lasciando nella raccolta
di Alessandro Cappella il bronzo del Bellero/onte, ora nel-
l’ Hofmuseum di Vienna (fig. 339), con questa iscrizione nello
zoccolo: EXPRESSIT ME BERTHOLDVS CONFLAVIT HADRIANVS.
Quindi il bronzo modellato da Bertoldo fu gettato e rinet-
tato da Adriano fiorentino, e lo attesta pure Marcantonio
Michiel: « In Padoa in casa di Misser Alessandro Capella
in borgho zucho, lo Bellorophonte di bronzo che ritiene
el Pegaso de grandezza d’un piede, tutto ritondo, fu di
mano di Bertoldo, ma gettado da Hadriano suo discipulo,
et è opera nettissima et buona ».' A prima vista, il motivo
del gruppo pare tratto dai colossi di Montecavallo, ma in-
vece fu composto liberamente dall’artista, che, al pari di
Michelangelo da lui educato, ebbe potenza di trasfigurare i
modelli antichi. Bellerofonte segue il moto del cavallo che
s’impenna, spingendo indietro il forte torace e il capo; coi
muscoli tesi fa uno sforzo poderoso, mirabile nel contrasto
del movimento del giovane atleta, nel quale già si determina
il tipo particolare delle figure condotte da Bertoldo negli
ultimi anni, nella testa tondeggiante, nelle larghe masse
dei capelli, negli occhi piccoli distanti tra loro, nella breve
barba crespa, nelle ossa che si disegnano come lame contro
la; cute.
Per tali caratteri si attribuirono a Bertoldo la statuetta
in bronzo a cera perduta di Or/eo o Arione che suona il
violino (fig. 340) nel Museo Nazionale di Firenze, gli FErcoli
del Kaiser Friedrich’s Museum, della Collezione Pierpont
Morgan, a Londra, e di quella del Principe Liechtenstein,
t Cfr. Anonimo Morelliano (MiCHIEL), ed. Frimmel, Wien, 1888, pag. 18. — FRIMMEL,
in Jahrb. der Sammiungen des allerh. Kaiserhauses, V, pag. 30 e seg. — BODE, Floren-
Hiner Bildhauer cit., pag. 280 e seg. — IpngmM, Die italienischen Bronzestatuetten cit.,
pag. 13.