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d’unione alla Chiesa Romana (fig. 352), e co’ suoi monaci
Visita in Roma le tombe apostoliche (fig. 353).
In tutti questi bassorilievi i caratteri stilistici non mu-
tano: sempre grandi gli occhi, serpeggianti e simmetriche
le barbe, grosse, ondulate le vestimenta. Nelle riquadrature
tra i pesanti meandri (fig. 354-358) sono piccoli soggetti
ricavati dalla mitologia greca, dalla storia romana, dalle favole
d’Esopo, dalle Metamor/osi d’ Ovidio, da cronache figurate.
Come nella porta della Mandorla del Duomo a Firenze, così
sulla porta di San Pietro è una raccolta di pezzi dell’an-
tico, di medaglioni d’Antonino Pio e d’altri Imperatori, di
camei, d’encarpi ecc.; l’Averlino però non raccolse sol-
tanto quei cimelî e quei resti tra le sue forme, ma ne ricom-
pose altri arbitrariamente, nel modo che per sentito dire
supponeva che fossero simiglianti agli antichi. Con modelli
o senza, addensò ne’ girari della porta le proprie scenette;
e fece, con particolare cognizione di satiri e di baccanti,
qualche combinazione di figure sul massimo tempio della
Cristianità, senza essere richiamato all’ordine per pubblico
scandalo. Non dal latino in volgare, ma dal volgare tradusse
grossamente in latino. Vi sono però atteggiamenti del pen-
siero nelle parole nostre, i quali non trovano corrispondenza
nel linguaggio antico; e il Filarete, senza curarsi di tali sot-
tigliezze, fece a' modo suo, con curiosissima disinvoltura,
come un libero illustratore di libri classici. Dall’alto al basso
delle porte, di mano in mano che risentiva maggiormente
l'influsso di Roma, fa il commento figurato migliore, più
diligente, più romano, senza dare tuttavia, come Donatello,
l’aspetto antico a personaggi contemporanei. L’arte antica
era conosciuta dall’Averlino troppo superficialmente, perchè
ne potesse trarre accenti di grandezza e di gloria. Donatello
romanizza talvolta il vero per amore di monumentalità; il
Filarete incornicia il vero di figure ispirate da poemi mi-
tologici e da favole; il primo avviva l’antico col proprio
naturalismo penetrante, il secondo ne trae giuochi o partiti
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