Full text: La scultura del Quattrocento (6)

I Come per Niccolò di Piero Lamberti, così per altri vecchi 
e: maestri si ebbero a Firenze pochi riguardi: Jacopo di Piero 
‘0 da con Giovanni d’Ambrogio; 1391-1393, arme di Parte Guelfa (SEMPER, Die Vorlàufer Do- 
E natellos in ZAHN, /Jahrbiicher fir Kunstwissenschaft, vol. III, pag. 56); 1394-1396, statua 
mo, di Madonna per il Duomo (CAvALLUCCI, op. cit., pag. 127. Vuolsi che sia quella del 
Na lo Museo dell’Opera del Duomo, n. 40, tolta dalla facciata nel 1588, il che non ci pare pos- 
Di sibile. Cfr. Catalogo del Museo dell’Opera del Duomo, Firenze, Barbèra, 1904); 1395-1397, 
è Citta due statue dei dottori della Chiesa Santi Agostino e Gregorio (vedonsi all’ingresso dello 
e stradone di Poggio Imperiale, insieme con le altre due eseguite da Pietro di Giovanni 
nezia teutonico); 1396, figura di un Angelo per il Duomo (CAVALLUCCI, Op. cit., pag.‘ 128); 
PRI 1397, capitelli, colonnette per il Duomo (CAVALLUCCI, Op. cit., pag. 104); 1400, studio 
e per la fortificazione di Castel Sant’Angelo in Roma (VASARI, ed. cit., pag. 138. È pro- 
Uomo babile che questa notizia derivi dalla confusione, sempre fattasi grandissima, di artefici 
di nome Niccolò con Niccolò di Piero); 1402, archetti di porta del Duomo eseguiti in- 
2382 sieme con Lorenzo di Giovanni d’Ambrogio e Urbano di Andrea da Venezia (CAVAL- 
NI LUCCI, op. cit., pag. 129); 1402, statua di Madonna (Gio. Poggi op. cit.); 1402-1403, 
| figura d’un angiolo simile a quelli che sono sulla porta de’ Canonici (Gio. PogGr, op. 
eit.); 1404-1406, statua di San Luca per Orsanmichele. (È stata identificata con quella 
esistente sotto le arcate del grande cortile del Museo Nazionale del Bargello. Cfr. SCHMAR- 
sow in National Zeitung, articoli tradotti in Vita Nuova, n. 11-13, 1889, e C. Vv. FABRICZY, 
rica @ op. cit.); 1405, pietra tombale di Leone Acciaiuoli, nella cappella di San Niccolò attigua 
al chiostro di Santa Maria Novella (C. v. FaerICZY, op. cit.); 1405-1415, statua di San 
! dvi Marco nel Duomo (GAYE, op. cit., 1, 82-83; SEMPER, Donatello, pag. 274; CAVALLUCCI; 
pag. 130-131); 1406-1409, lavori intorno alla porta della Mandorla in Santa Maria del 
ze ia Fiore (CAVALLUCCI, pag. 107-109; SEMPER, C. S., pag. 58 e 59); 1499, digrossatura della 
statua di San Marco in Orsanmichele (GUALANDI, op. cit.); 1409-1410, inizio dell’orna- 
nate mento della porta di Orsanmichele, di prospetto al palazzo dell’Arte della lana (C. v. FA- 
alla fab. BRICZY, op. cit.); 1411, lapide sepolcrale di Pietro Datini in San Francesco a Prato 
I i i (GUASTI, Lettere cit.); 1413, lavoro della nuova facciata del Duomo di Prato (GUASTI, 
di al Il pergamo cit.); 1415. testa marmorea di mastino per getto d’acqua nel Duomo (CAVAL- 
: a LUCCI, pag. 131, SEMPER, pag. 60). Degli altri lavori attribuiti a Niccolò di Piero, 
fù dopo il 1415, a lui non può appartenere se non che la direzione. Così de’ lavori in San 
i I Marco di Venezia, 1419-23 (Cfr. P. PAOLETTI, L’architettura e la scultura del Rinasci- 
' i i mento in Venezia, 1, Venezia, 1893, pag. 13-14, 26, e C. v. FarRrIczv, op. cit.); di 
e quelli per il palazzo de’ Notai a Bologna, 1423 (cfr. MALAGUZZI, Il Palazzo de’ Notai, 
E in Rep. f. Kunstwissenschaft, XXI, pag. 171); degli altri per il Palazzo degli Anziani 
NI È pure in Bologna, 1429 (CorrADO Ricci, Fioravante Fioravanti, in Archivio storico del- 
i i P Arte, IV, pag. 100 e 103). Dubitiamo che proprio a Niccolò di Piero convenga riferire 
il documento relativo a due tondi nella chiesa del Santo, 1436-1437 (GONZATI, La basi- 
lica di Sant’ Antonio di Padova, 1852, 1, n. 1); ed anche che gli altri documenti prodotti 
sulla chiesa del Santo, 1443-1444, siano da riferirsi non al nostro maestro, ma a Niccolò 
Coccari di Firenze (cfr. GLORIA, Donatello ... nel tempio di Sant’ Antonio, Padova, 1895, 
Luca e pag. XVI, 12-13; A. VENTURI, La scultura dalmata nel XV secolo in L’ Arte, 1908). Il BODE, 
illa porta; Denkmiiler der Renaissance-Sculptur Toscanas, 1 (Bruckmann, Miinchen), gli assegna le 
se (queste due statue de’ Profeti sulla porta a settentrione del Duomo di Firenze; l’Angelo e l’ An- 
ito: alcua nunciata del Museo dell’Opera del Duomo stesso; due statuette pure dell’Angelo e del- 
i di Borgt l’Annunciata in Orsanmichele. Nessuna delle tre coppie appartiene a Niccolò d’Arezzo. 
Mg. 137 Del resto, delle due Annunciazioni, dubita lo stesso BODE (cfr. Die italienische Plastik, 
301, Gue Berlin, 1905, pag. 58).
	        
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