Full text: La scultura del Quattrocento (6)

—— PO — 
Pio II, vestita di toscana eleganza. Come scultore si mani- 
festa primamente ad Arezzo nel 1433-34, intento con tre 
tagliapietra da Settignano (Giovanni di Piero di Ciori, Cec- 
chino di Giagio e Giuliano di Nanni) a eseguire la facciata 
della Misericordia, soltanto la parte superiore alla porta, ove 
figurò sotto un arco inflesso la Nostra Donna che tiene sotto 
il manto i fedeli assistiti dai Santi Lorentino e Pergentino, 
e i Santi Gregorio e Donato in due nicchie chiuse tra pila- 
strini accoppiati. Secondo il von Fabriczy, in quel tempo 
fece anche per Mariotto d’Angelo, canonico aretino, una pala 
d’altare in terracotta, ora nella sagrestia del Duomo d’Arezzo, 
avente nel timpano la rappresentazione della Missione af 
data dall’ Eterno all’ Arcangelo Gabriele, nel quadro mediano, 
l’Annunciazione; nella predella, la Visitazione e Maria e 
Giuseppe sulla via di Nazareth.’ Per la Badia di Firenze 
nel 1436-1437 fece un tabernacolo, oggi non più al suo posto, 
ed è da identificare con quello nel Victoria and Albert Mu- 
seum, proveniente da Santa Chiara di Firenze. Più tardi, 
tra il ’44 e il ’45, eseguì il monumento di Leonardo Bruni, 
in Santa Croce; tra il ’44 e il ’47, l’altorilievo dell’Annun- 
ciazione nell’oratorio della Nunziata nella chiesa di Santo Ste- 
fano in Empoli; nel ’51, il sepolcro della Beata Villana 
in Santa Maria Novella; nel ’56, quello di Orlando de’ Me- 
dici per Santa Maria de’ Servi; dall’ottobre 1457 al set- 
tembre ’58, l’altro del Beato Lorenzo da RKRipafratta, in 
San Domenico di Pistoia; nel ’58 pure, il monumento per 
Neri Capponi, in Santo Spirito; nel ’60, con l’aiuto de’ fra- 
telli, l’altro di Geminiano 1nghirami, in San Francesco di 
Prato; nel ’62, s’impegnò a fare il sepolcro di Filippo Laz- 
zari per San Domenico di Pistoia, ma, a causa de’ molti 
1 Non siamo propensi ad ammettere col von Fabriczy quella terracotta come di 
Bernardo Rossellino, e neppure il tabernacolo nel coro della Badìa d’Arezzo. come opera 
primitiva del maestro: almeno si vorrà ritenere che la forma del tabernacolo è di tempo 
posteriore al 1435, anno a cui l’ascrive quell’A. (Ein Jugendiwerk cit.). Circa alla terra- 
cotta, quantunque la data in parte cancellata MCCCCXXXIII... corrisponda al tempo in 
cui Bernardo lavorò in Arezzo, vi notiamo forme come sbalzate nel metallo, più arcai- 
stiche di quelle di Bernardo stesso.
	        
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