Tra i maestri che seguirono Mino da Fiesole, col quale
vanno confusi, devesi principalmente noverare Mino del
Reame, di cui parlò il Vasari distinguendolo dallo scultore di
Poppi. Può riconoscersi sul timpano della porta della chiesa
di San Giacomo degli Spagnuoli in piazza Navona, dov’è uno
stemma, ora abraso, retto da due angioli di diversa fattura,
che recano rispettivamente le leggende: OPVS PAVLI € OPVS
MINI. Questi, che il Vasari ci rappresenta come antagonista
di Paolo Romano, gli si contrappone in quel timpano: Paolo
par che tragga il suo angiolo fuor dalla faccia d’un sarco-
fago romano de' bassi tempi; Mino del Reame è leggero
ed elegante, senza essere uguale a Mino da Fiesole sottile,
stiacciato, timido e prezioso. Dunque Mino del Reame, di
cui ebbe così incerta cognizione il Vasari, visse e scolpì in
Roma, al tempo stesso dell’altro Mino; ' ed è il medesimo
che eseguì il ciborio di Santa Maria Maggiore, per il Cardi-
nale d’Estouteville. Ne’ frammenti del ciborio esistenti nel
coro e nella sacrestia di Santa Maria Maggiore vi è una
rotondità di teste, una pienezza di volti, capelli folti e crespi,
forme nutrite e atticciate, mani grassoccie, espressioni più
forti e vive. La Vergine (fig. 445), con la indicazione OPVS
MINI, ha un’ampiezza che non si trova nel Fiesolano, e il
Bambino ha un imperio che non hanno dimostrato mai le
gracili creaturine di quest’artista. Nelle architetture è più
ampio; e segna nei piani del bassorilievo più ragionevol-
mente le distanze, nelle figure, più proporzionali le gran-
dezze, nei caratteri, maggior varietà; negli animali poi studia
l'antico. Le tuniche si aprono a ventaglio come in Mino da
Fiesole, ma sono più scanalate e di stoffa più grossa, e qualche
1 La distinzione tra Mino da Fiesole e Mino del Reame intravveduta dallo Schmarsow
e da Stanislao Fraschetti, fu con acute osservazioni, benchè non compiutamente, determi-
nata da DIEGO ANGELI (op. cit.).
OSL