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fami nel marmo le forme sottili degli altari in legno intagliati
sl Sao alla tedesca, e, non solo nella forma generale, ma anche
ia Der nelle particolari delle figure militaresche, burbere, dall’espres-
- sione talvolta felina, mostrarono d’aver accolto in sè le nor-
se: diche forme. Altri maestri veneziani, sui primi del ’400, a
è i Bologna, ne’ bassorilievi sotto i finestroni del San Petronio,
o in quelle figure dei Profeti energici, dal largo petto, dai
o berrettoni spinosi, dai cartelli metallici, mostrarono come la
o scultura veneziana avesse attinto nel Settentrione. Era pre-
o parato l’ambiente nel quale doveva svolgersi la scultura
O ' schiettamente veneziana di Giovanni e di Bartolomeo Bon.
a Î seguaci dei Dalle Masegne, tra i quali il figliuolo di
o Giacomello, di nome Polo, e quello di Pier Paolo, di nome
Sa Antonio, diffusero quella specie di decorazione minuta, trita,
ne con cuspidette, baldacchini, torricciuole, saettie che i loro
ento, genitori ricavarono dagli intagliatori in legno. A. Pier Paolo
ran Dalle Masegne seniore fu affidato di ornare il gran fine-
po Strone del Palazzo ducale che guarda verso il mare, ma,
Ne essendosi ammalato, egli dovette lasciarne ad altri il compi-
leCan mento. * In ogni modo, anche nel solenne finestrone del
creto Palazzo ducale, Pier Paolo Dalle Masegne trasportava quelle
MODULE minute forme, adoperate per le ancone marmoree, di lesene
ul cielo. poliedriche, dette #pilieri, entro le quali s’aprono nicchie con
1onné statuette coperte da baldacchini, e sulle quali s’innalzano
ì nel cul acuminate gugliette. Poche parti rimangono ancora dell’an-
È SCUl tico, e quelle dovettero esser compiute dopo la morte del-
li; l’artista, essendo stato inaugurato l’anno 1404, imperante
Michele Steno, il finestrone monumentale.
parent Un altro saggio di quella decorazione gotica da inta-
I gliatori in legno si ha negli altaroli a destra e a sinistra
del presbiterio di San Marco;® quello a destra, il migliore,
i ! PIETRO PAOLETTI, L’architettura e la scultura del Rinascimento in Venezia, I,
Venezia, Ongania, 1893, pag. 1-4.
tor” 2 Il Paoletti assegna ai due altaroli la data 1387-1388, ma non basta per la datazione
il ricordo dell’altare eseguito dai Dalle Masegne in quegli anni in San Francesco di
Bologna,
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