: di Sebenico, insoddisfatti dell’opera sua. Migliori sono le
statuette che si veggono nel Duomo di Zara, sui pilastrini
che dividono in parti il matroneo, gotiche nelle vestimenta
RITA calligrafiche, più sviluppate nel modellato delle teste; ma
- nulla si sa nè dello scultore di esse, nè dell’opera di due
atea tagliapietra veneziani, Lorenzo Pincino e Antonio Busato. *
O A Spalato, in Sant’Anastasio, Bonino da Milano, vuolsi
o nel 1427; costruì alla veronese l'arca di San Doimo, for-
o nendo a Giorgio da Sebenico il modello per l’altr’arca a
: si riscontro. A Ragusa, in San Francesco, un diligente e ac-
I curato maestro goticizzante scolpi il pulpito alla veneziana;
o nel chiostro annesso a quella chiesa un altro maestro, al
i principio del ‘400, eseguì finemente un sarcofago sul tipo di
Si quelli veneziani; a Traù, in San Domenico, l’arcaistico Nic-
i i colò da Venezia scolpìî la lunetta nella porta della chiesa.
ban Tutte le opere qui citate attestano il dominio della scultura
I veneta sulle coste dalmate nella prima metà del ’400; e
og come’ a Venezia, il gotico fiorito si spande da per tutto,
- o senza che la figura umana esca dai ritorti fogliami, dagli
i arricciati rovi, completa, signora di sè.?
‘ Come sulle sponde dalmate, così nelle opposte del mare
Se ari Adriatico si trapiantò la prima fioritura veneziana della scul-
tura. A Forlì, i caratteri della scuola dei Dalle Masegne si
rivedono nell’arca del Beato Salomone da Venezia, * ora
nel Museo Civico; a Pesaro, nella gotica porta della chiesa
pi di San Domenico (fig. 2), ove il seguace dei Dalle Masegne
re di eSs scolpì nobilmente, specie sull’architrave della porta, la figura
mento dell’Eterno benedicente di tanta maestà da richiamare il tipo
081 e del Profeta Mosè nel pozzo di Claux Sluter; a Fano, mae-
a 1 V. MIAGOSTOVICH, Per un diario Sebenicense, in Rivista Dalmatica, a. IV, fasc. 1;
- IO A PAOLETTI, Op. cit, 1, pag. 21.
ttedra 2 A. Fosco, La cattedrale di Sebenico, Sebenico, 1893.
3 A. VENTURI, La scultura dalmata nel XV secolo, in L’ Arte, 1908, pag. 30 e seg.
4 Era nella chiesa di San Jacopò apostolo de’ Padri Predicatori. Il deposito fu fatto
i erigere dalla Repubblica di Venezia (cfr. BononL1, Storia di Forlì, 1, Forlì, 1826, pag. 386);
: ma gli storiografi assegnano al sepolcro del beato Giacomo Salomoni da Venezia (+ 1314)
ii la data 1339-1340.
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