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O - del niellatore Peregrino da Cesena; ma finchè nuovi e saldi
- argomenti ci dian modo di affermare che Giacomo Francia
- praticò l’arte dell’orafo e la scultura, non possiamo, con la
sola scorta delle sue grossolane pitture, attribuirgli nè le
medaglie, nè il rilievo del Louvre.
Un altro maestro dipendente dal Francia, come Antonio
Bal...., pure nuovo nella storia dell’arte, è Giovanni Metra
firmato in un grande medaglione in bronzo esistente nel Me-
dagliere estense a Modena. Nel diritto è il Signore di Bo-
logna a mezzo busto, nel rovescio, lo stesso in figura intera
con la spada e la turrita città nelle mani, seduto sotto arcate
infrante. Il medaglione fu probabilmente gettato ad onore del
Bentivoglio, quando, 72 daus auxilio, difesa nel 1501 Bologna
contro Cesare Borgia, questi venne ad accordi e lasciò l’im-
presa a danno della città."
Ma più d’ogni altro scultore al Francia si approssima
Vincenzo Onofri bolognese, che eseguì la tomba di Cesare
Nacci, Vescovo d’Amelia e vice legato, in San Petronio di
Bolognaf(fig. 535), con figure che sembran cavate dal metallo
e segnate duramente, come tagliate con un coltello nello
stucco indurito. Nel mezzo della tomba è l’ornamento della
conchiglia tra due ali, trasportato a Bologna da Firenze per
Francesco di Simone Ferrucci; ma la forma toscana perde
nella copia ogni finezza. Nella fronte della cassa, girano
fettucce formanti rombi e cerchietti, entro i quali stanno
teste di cherubini e santi in rassegna; sotto il sarcofago,
si moltiplicano i sostegni; nell’alto pasamento, sotto il soffitto
d’una stanza, innanzi a un tempietto, vedonsi le tre Virtù teo-
logali; nella predella, chimere, che intramezzate da medaglion-
cini, l’Onofri ripetè sovente, con le gambe anteriori puntate.
Il sepolcro fu eseguito più tardi del 1480, data che gli
ie è all’incirca assegnata, ritrovandosi in un altro sepolcro
“fa nella Madonna del Poggio, a Persiceto presso Bologna, con-
sa COSI ' A. VENTURI, Di un medaglista sconosciuto del Rinascimento in Arch. stor. del-
[l’altro l'Arte, 1888.