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Consolazione, una seconda in una”cappella a destra della
chiesa madre, una terza nel fondo della chiesa stessa, una
quarta in Santa Maria di Gesù; a Girgenti, una nel Duomo,
una seconda in San Francesco, una terza in San Nicola, ecc.
Dappertutto in Sicilia s'incontrano quelle raffinate statue di
Madonna; e Domenico Gagini, quando ne fu richiesto di
una dall’arciprete di San Mauro Valverde (fig. 576), subito
la vendette per averla già bella e pronta nella bottega.
Le sue imagini che inviò a Barcellona per essere vendute
erano probabilmente di Madonne. Lo scultore, mercante di
zuccheri e cannamele, trovò certo una risorsa nella generale
richiesta delle pie immagini, e, per mezzo di aiuti, potè mol-
tiplicare le statue desideratissime.
Suo figlio Antonello le moltiplicò a sua volta, con l’opera
propria e de’ suoi lavoranti; e ci basti ricordare tra le molte
la Madonna col Bambino, da lui stesso scolpita in Santa Maria
di Gesù - di Catania. Antonello, nato nel 1478, vissuto tra
gli esemplari paterni, tenne il campo in Sicilia; ma fiori nel
Cinquecento. Console a vita dell’Arte in Palermo, ebbe colla-
boratrice una schiera di giovani carraresi, e i suoi figliuoli,
maschi e femmine; la sua bottega fu il grande scalo del-
l’arte siciliana.
Conservò geloso l’eredità paterna; e la trasmise come
un patrimonio sacro a’ numerosi eredi, che continuarono a
popolare di statue la Sicilia.
Dopo il primo movimento d’arte, Milano ebbe un periodo
di sosta. Il Filarete, architetto e scultore dello Sforza, non
era tale da dar nuovi impulsi; contrario agli usi artistici mi-
lanesi, si adattava con rincrescimento alla « praticuccia » della
decorazione in terracotta, e fu avversato, lui fiorentino, dai
Lombardi che gli negavano perfin le pietre per il lavoro,
da muratori che ogni dì gli movevan questioni, dagli Operai