= 9093 ere,
ali testine d’angioli. Non appartengono però alla mano del
maestro le storie della Creazione e le Forze d’ Ercole, eseguite
tuttavia sul suo disegno. A mano a mano che si procede verso
l’alto, ’Amadeo lascia di accarezzare i marmi col suo scalpello
e lascia l’opera a’ seguaci. Non si riconosce nelle statue alle-
goriche muliebri della facciata, nelle grandi teste di Giulio
Cesare e di Traiano entro le edicole in alto. È vano cercare
anche in questa facciata l’organismo architettonico. L’Amadeo
Fig. 599 — Parigi, Museo del Louvre. Seguace dell’Amadeo: Le tre Virtù teologali.
(Fotografia Alinari).
È . + . . . . . .
divisò una fronte pittorica, ornatissima; e come in un caleîi-
doscopio sul fondo di scacchi rossi, scuri e bianchi, gli bastò
di far vibrare ali e piume, girar viticci, scherzare amorini,
vuotare la sua cornucopia esuberante di perle e di fiori.
Dall’esame dei lavori del monumento Colleoni e della
cappella risulta manifesta la presenza d’un seguace del-
l’Amadeo, il quale si distingue nelle figure dalle teste che
! Il MEYER, op. cit., ritenne che il disegno primitivo dell’Amadeo fosse stato alterato
durante i lavori; ma gli argomenti addotti per dimostrar ciò non ci sembrano persuasivi.
Dice il Meyer; l’Amadeo, morto il Colleoni, si lamentava di non ritirare novecento du-
cati dovutigli per la sepoltura. Ma ciò non significa ch’egli abbandonasse il lavoro. E
soggiunge che nel 1476 solamente si pensò a eseguire l’incrostazione della facciata. Ma
quella data inscritta non significa certo il principio, bensì il compimento del lavoro.