Full text: La pittura del Quattrocento (7, Parte 1)

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Sulmona che dipinse, l’anno 1435, un’ancona, ora nella casa sinisi 
comunale di Ortucchio:"* povero coloritore che si attiene a il su: 
vecchie forme, dipinge la Nativz/àd in una grotta contornata vesti 
da falde prismatiche, secondo l’uso bizantino, e Maria sta contr 
sul sacconcello medievale. Come pittore si è rivelato pure 
l’orafo Nicola Gallucci di Guardiagrele, in una Madonna col 
Bambino, che dalla esposizione di Chieti passò alla Galleria 
degli Uffizî, opericciola sciatta, meschina, ordinaria, pari del 
resto alle sue tanto vantate oreficerie. 
La maggiore opera pittorica del principio del ’400 si trova 
in Santo Spirito di Sulmona, chiesa della badia Morronese, 
nella cappella ov’è il monumento dei Caldora, eseguito nel- 
l’anno 1412 da Gualtiero d’ Alemania, forse Walter di Monaco. 
Tra le altre pitture, sopra il sarcofago, v’è una Deposizione 
dalla Croce (fig. 83), grandiosamente segnata, con figure, 
dalla espressione tormentata eccessiva, ma d'una disinvol- 
tura e d’una larghezza insospettate nel secondo decennio di 
quel secolo e in quella regione. Gli angioli, ugualmente stam- 
pati, volano coi segni della Passione, di qua e di là dal- 
l'arco, presso le croci dei ladroni, i quali appaiono, l’uno, il 
buono, agitato per il dolore delle membra; l’altro, il cattivo, 
col corpo deformato e convulso. Piccoli angioli, pari a li- 
bellule, portan via l’anima del primo in forma di fanciullino ; 
i demoni strappano dalla bocca quella del secondo. E giù, 
nel piano, la Vergine urla, guardando le contratte spoglie Fig. 
del Figlio, e mostrando i lineamenti del volto nello spasimo 
atroce, sotto un drappo che forma linee spezzate e irte. Altre tutto : 
donne urlano o si dolgono amaramente. Giovanni, con le so- derive 
pracciglie tese, acute, con la bocca aperta che mostra i bian- Lc 
chi denti, avanza con le dita strette intrecciate; Nicodemo sulla 
e Giuseppe d’Arimatea s’inchinano e pregano. Negli angioli con L 
si potrà vedere lo stampo unico; nella donna che bacia la Ladis 
e vis: 
1 PIETRO PICCIRILLI, Monumenti marsicani e alcune opere di artisti sulmonesi del se- 
colo XV, Trani, 1902 (Napoli Nobilissima, XI, 10).
	        
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