Giunti nel Lazio, a Riofreddo, vediamo tutto un oratorio
frescato al tempo di Martino V, nel 1422, data inscritta sulla
porta. I Colonna, signori di quel paese, dedicarono la chie-
suola all’Annunziata, rappresentata nel fondo. E furon di-
pinti nella volta: Cristo in gloria tra i cori angelici; di qua
e di 1à della ruota celeste, gli Evangelisti e i Dottori della
Chiesa; sulla parete d’ingresso, la Crocifissione."
Nell’Annunziazione vediamo un insolito agglomeramento
di edificî : a sinistra una porta che s’apre in una cinta mer-
lata (fig. 84); davanti ad essa un atrio limitato da un basso
stilobate. Per alcuni gradi si scende, nella corte d’un palazzo,
con due piani sovrastanti ad un porticato, sul limitare del
quale s’inginocchia l’Arcangelo. Nella parete del portico si
apre una finestra inferriata, che dà carattere di convento al
palazzo; di 1à è un tempietto gotico annesso ad altri edificî,
al chiostro, e a una specie d’arce cui si giunge per una lunga
scalea. Davanti al tempietto s’inginocchia Maria, ascoltando
il saluto dl Gabriele, genuflesso di 1là dal palazzo che precede
il tempio, avanti alla inferriata. Questo studio di rappresentar
Maria nel chiostro e di far che l’Arcangelo le parli come di
lontano, stando nel porticato che precede il luogo dove sta
la Divina, trovasi in un disegno di Jacopo Bellini, ° che lo
ricavò forse da un esemplare comune anche al pittore del-
l’Oratorio di Riofreddo. Gli elementi della scena architetto-
nica sono già in Taddeo Gaddi, nella Presentazione di Maria
al Tempio, in Santa Croce: un palazzo a manca, la chiesa
e il chiostro a dritta; ma qui il pittore tentò di dare la vi-
sione più complicata e particolareggiata di quella serie di
! VALENTINO LEONARDI, Affreschi dimenticati del tempo di Martino V (Atti del Con-
gresso internazionale di scienze storiche, vol. VII, Roma, 1905).
2 Cfr. CORRADO Ricci, Jacopo Bellini e i suoi Libri di Disegni, 1, Il libro del Louvre,
Firenze, Alinari, 1908, tav. 32-33.
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