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adorazione degl’idoli, coperto di serpi, buttato in mare, rac-
colto da un pescatore che gli dette pietosa sepoltura in uno
scoglio. Il sarcofago di marmo bianco e rosso, con angioli
rossi e azzurri con accese faci ai vertici del coperchio, esce
di terra e naviga in mare, ondeggia sulle acque, contrasta
ai flutti, giunge su d’una spiaggia. Di 1à lo trasportano le
giovenche, lo precede il clero in processione; le giovenche
lo portano ancora, e infine entra nella chiesa. È un rac-
conto in cui sembrano ripetersi le cadenze d’una cantilena.*
Questa pittura romagnola che ci mostra conservati e leg-
germente svolti gli elementi tradizionali, dà a Fermo il suo
miglior saggio nel quadro con le storie della vita di Santa
Lucia, ora nella Canonica della chiesa di questo nome.” In un
primo scompartimento è rappresentato il sarcofago di San-
t’Agata, presso il quale stanno Lucia assonnata e sua madre
orante, mentre Agata raggiante appare a Lucia nel sonno e le
annuncia la guarigione della madre. Nei quadretti seguenti sì
vede la Santa dispensatrice delle proprie ricchezze ai poveri;
tradotta dal fidanzato davanti a Parrasio minaccioso (fig. 98);
legata, trascinata, ma immobile per quanta forza facessero
uomini e buoi; imperterrita tra le fiamme (fig. 99); colpita da
un manigoldo con un pugnale nella gola; comunicata da un
sacerdote nel luogo dove fu ferita, infine sepolta. In questi
quadretti, nonostante i trecenteschi arcaismi, vi è ricerca di
costumi, determinazione caratteristica di figure. Le composi-
zioni son racchiuse tra colonnine tortili e sottarchi ornati di
semicerchietti tangenti; le figure brevi, i baldacchini e le aule
con archi ridotti pensili nel davanti per far largo ai perso-
I Reca la scritta BITINVS FECIT HOC OPVS -:- ANNO DNI MCCCCVIIII
(questa data è in parte cancellata, ma ai numeri consunti e mancanti suppliscono i do-
cumenti, come attesta G. CESARE BATTAGLINI, Descrizione della tavola nella chiesa di
San Giuliano di Rimini dipinta il 1409 dal maestro Bilino, Firenze, 1886). A proposito
di questa tavola cfr. LUIGI TONINI in Atti della Deputazione di Storia Patria delle Pro-
vincie di Romagna, Il, 2, 1866 e ne L'Italia artistica, n. 1, 1886.
2? Ne parlò il COLASANTI come di Un seguace di Gentile da Fabriano in Bollettino
d'Arte, fasc. VII, 1908.
TS